Martedì 1 Febbraio ore 16:30 Chiesa Mater Misericordiae - Rionero

XXVI giornata mondiale della vita consacrata

Celebrazione dei primi Vespri della festa della Presentazione di Gesù al Tempio

La vita consacrata si radica e si fonda nel Battesimo!

 

Il Battesimo, da capire e da vivere, è la sorgente viva di ogni vita cristiana ed è radice di ogni forma di speciale consacrazione nella Chiesa. La vita religiosa infatti si radica e si fonda nel Battesimo! Nel Battesimo tutti i battezzati sono definitivamente consacrati, messi a disposizione per Dio e per il bene della Chiesa. San Paolo, nelle sue lettere, ha fortemente sottolineato questa dimensione oblativa della vita cristiana. Egli, nella lettera ai Romani, esorta tutti i battezzati ad offrirsi a Dio come sacrificio vivente:  “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,1-2).

 

L’Apostolo è dunque fortemente consapevole che la consacrazione a Dio mediante il Battesimo consiste nel consegnarsi nelle mani di Dio che, mediante lo Spirito, ci trasforma in figli adottivi (cfr. Rm 8,14). (…) Per  questa singolare ragione il Concilio Vaticano II ha premura di affermare con chiarezza che la “consacrazione a Dio” nello stato religioso, mediante i vincoli dei consigli evangelici, è essenzialmente sviluppo della consacrazione battesimale (cfr. Lumen gentium, 44). La vita consacrata, in questa prospettiva, è vocazione particolare a servizio della vocazione fondamentale del cristiano derivante dal Battesimo. Essa non si pone accanto o “oltre” il Battesimo. La vita consacrata, infatti, attraverso la forma dei consigli evangelici, è  “un segno, il quale può e deve attirare efficacemente tutti i membri della Chiesa a compiere con slancio i doveri della vocazione cristiana” (LG 44). Infatti, essa “manifesta anche chiaramente e fa comprendere l’intima natura della vocazione cristiana” (AG 18). In questa prospettiva, i consigli evangelici devono illuminare il compito che tutti i battezzati hanno di promuovere la vita buona del Vangelo.

 

La consacrazione nella vita cristiana inizia con un “dono”, il Sacramento, e diventa progressivamente un “cammino” che si configura per ogni stato di vita con forme e  modalità proprie. Il senso di ogni forma di speciale consacrazione può essere racchiusa in questo slogan che può risvegliare la gioia del “Si” al Signore nella Chiesa: Battezzati e consacrati per vivere la vita nuova in Cristo e progredire nell’amore.

 

La preghiera e il camminare in comunione costituiscono per ogni battezzato il nutrimento fondamentale per una vita ricca dei doni dello Spirito. A maggior ragione questo è vero per le persone che hanno scelto la via dei consigli evangelici. (…)  Abbiamo bisogno di persone consacrate che, con una vita sostanziata di obbedienza  gioiosa e responsabile, ci mostrino la vera libertà dei figli di Dio; che vivendo in semplicità e letizia una vita povera e per i poveri esprimano un rapporto più rispettoso e amorevole con la realtà tutta; che amando in castità ad imitazione di Cristo vivano con cuore “vasto”  gli affetti, realizzando una fecondità libera da ogni paura. Le persone consacrate sono chiamate, pur tra i limiti e le fragilità, ad essere segno visibile e credibile della bellezza della vita nuova in Cristo, mostrando che essa è appagante e possibile per tutti.

 

(estratto dalla Lettera di S.E. il Vescovo “Alle religiose  e alle consacrate della Diocesi” del 27 Ottobre 2020)