GLI AUGURI DEL VESCOVO

Natale 2015 Capodanno 2016 La celebrazione del Natale di quest’anno, alla luce dell’Anno Giubilare, acquista un sapore particolare: quello della misericordia di Dio, che in Gesù ha mostrato il Suo volto di tenerezza e di speranza.Con la nascita di Gesù la misericordia di Dio diventa più visibile, più comprensibile, palpabile, alla portata di mano.Ciò non significa che in passato Dio non avesse usato misericordia verso il popolo che Egli stesso si era scelto sposando la sua causa, proteggendolo dai nemici e liberandolo dalla schiavitù.Con la nascita di Gesù, Dio non solo si fa conoscere “in carne e ossa”, ma mostra un amore sviscerato verso tutti, specialmente i poveri, i malati, i peccatori; amore che scandalizza i ben pensanti del tempo, che non avrebbero mai accettato un comportamento del genere da parte di chi diceva di essere immagine perfetta del Padre che sta nei Cieli.Facendosi simile a noi in tutto, eccetto il peccato, Gesù apre il cuore alla speranza di chi credeva di essere “maledetto da Dio”, una sorta di “appestato” che la società scartava e continua a scartare, semplicemente per il fatto di aver sbagliato. E senza possibilità di appello.Il Bambino, che nasce in una mangiatoia perché è povero, fa tenerezza, ma nello stesso tempo ha una tale forza di attrazione che non solo i pastori – considerati lo scarto della società – sono i primi a visitarlo, ma anche i magi – icona di chi è alla ricerca di senso pieno da dare alla propria vita – vanno al suo incontro e gli offrono quanto di più caro e prezioso hanno: il frutto del proprio lavoro e il riconoscimento della sua dignità regale.E’ proprio in questo scambio di doni tra l’amore di Dio e la povertà dell’uomo che nasce la misericordia.“La misericordia è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita.Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”.Sono parole che Papa Francesco ci rivolge in questo Anno Santo straordinario, perché impariamo a “essere misericordiosi come è misericordioso il Padre che sta nei Cieli”.Impariamo ad amare come Gesù ci ha insegnato; e impariamo anche a perdonare come Egli ha fatto.Amare e perdonare sono il segno concreto e visibile che la fede ha trasformato i nostri cuori e ci consente di esprimere in noi la vita stessa di Dio.Amare e perdonare come Dio ama e perdona. Altrimenti restano belle parole che mai si concretizzano nella nostra vita quotidiana.Se vogliamo dare un sapore particolare al nostro Natale, l’esperienza dell’amore misericordioso di Gesù ci spinga sempre all’incontro con gli altri e ci porti verso i più bisognosi, i più poveri.Non stanchiamoci mai di offrire misericordia e di essere sempre pazienti nel confortare e perdonare. + Gianfranco Todisco VERSIONE AUDIO A CURA DI RADIO KOLBE