Vi è grande attesa per l’incontro del 7 e 8 maggio, quando la presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana incontrerà i consigli diocesani e i presidenti parrocchiali delle associazioni del nostro territorio. La Delegazione regionale, con l’impegno del suo delegato Fausto Santangelo, ha deciso di proiettarsi per questo incontro con un lavoro di progettazione che vede coinvolte tutte e sei le diocesi della Basilicata attraverso la redazione di un libro bianco dell’AC, dove ogni associazione individuerà delle buone prassi e dei nodi che propone e vive all’interno del contesto associativo di appartenenza. Per quanto riguarda la nostra diocesi tra le buone prassi saranno inserite il laboratorio diocesano della formazione degli educatori, la scuola della Parola, la costituzione di gruppi famiglia all’interno delle comunità parrocchiali, l’esperienza del weekend di spiritualità nel tempo di quaresima per i ragazzi dell’ACR delle scuole medie e l’esperienza estiva dei campi che ogni settore porta avanti ogni anno. Tra i nodi quello di un maggiore coinvolgimento delle realtà parrocchiali nelle diverse iniziative diocesane con un rinnovato entusiasmo da tradurre in esperienze di incontro e di missione con le realtà che ci circondano. L’Azione Cattolica è una realtà radicata nel contesto sociale in cui vive perché attraverso la sua prassi educativa fondata sul protagonismo dei ragazzi e sul prendersi cura della persona nelle varie stagioni della vita di ogni essere umano, abbraccia realtà educative come famiglia e scuola, con le quali da tempo cerca un dialogo costruttivo affinché si faccia rete tra tutti coloro che hanno a cuore l’altro. Con questo spirito, nell’incontro che da qui a qualche mese l’AC vivrà, l’associazione sarà chiamata a domandarsi che cosa sarà dell’AC da qui a 20 anni, quali gli obiettivi da raggiungere in un contesto dove il calo demografico e lo spopolamento dei centri sono le realtà con cui dobbiamo confrontarci. Come la nostra fede può essere significativa e come porci davanti alle nuove sfide educative che i ragazzi dell’ACR con giovani e adulti ci pongono. Può la nostra fede essere credibile e soprattutto come può tradursi in testimonianza? Davanti a questi interrogativi l’AC della Basilicata si alza in piedi e inizia o meglio continua, la sua riflessione con il metodo associativo per eccellenza la con-vocazione in assemblea, dove il contributo di ognuno e le esperienze vissute nelle varie associazioni diocesane, daranno il giusto entusiasmo per continuare a testimoniare nel quotidiano delle realtà che viviamo la bellezza dell’impegno per il bene comune, bene di tutti. Angela Pennella – Centro diocesano AC