CIRO FANELLI
VESCOVO DI MELFI-RAPOLLA-VENOSA
“ESSERE LUCE”
Ai giovani maturandi
della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa
Cari giovani,
sono molto contento di condividere con voi, meravigliosa generazione, questa fase importante della vita, quella che riguarda il passaggio verso la maturità, o, forse, meglio, la transizione verso nuove sfide esistenziali che muovono da anni di studio e di impegno. C’è uno scrittore giapponese, H. Murakami, che – a mio parere – ha colto nel segno quando ha scritto, in uno dei suoi romanzi, che “quando la tempesta sarà finita, non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato”. L’esame di maturità, come tutte le fasi di passaggio, può essere come quella tempesta. Ma forse è anche qualcosa di più. Pensando a voi, all’esame di maturità che sosterrete nei giorni prossimi, ho riflettuto su un passo del Vangelo che è straordinariamente utile per chiunque debba affrontare il futuro. Condivido qualche riflessione, qui di seguito, in questo messaggio, sapendo che ci saranno tante occasioni per incontrarci ancora, in famiglia, in parrocchia, nelle associazioni, nei diversi ambiti di vita.
Vi invito a rileggere con me, in questa prospettiva, il brano di Matteo 5, 13- 16: “Voi siete il sale della terra; (…). Voi siete la luce del mondo (…)”. Quel “voi” e potentissimo perché Gesù si rivolge direttamente a coloro che hanno ascoltato le beatitudini, cioè a coloro che si riconoscono poveri, miti, misericordiosi, operatori di pace, perseguitati, affamati di giustizia. Quel voi, a pensarci bene, riguarda prevalentemente i giovani e le giovani che sono pronti a attraversare, come voi, quel passaggio verso la maturità, avendo a cuore il bene maggiore.
E qual è il bene maggiore da perseguire? Si tratta di una consapevolezza che viene richiamata immediatamente dopo il ‘voi”: voi siete il sale, la luce, e ancora, una città sopra il monte, una lucerna. Il sale e la luce permettono a questo mondo, quello che voi sarete presto chiamati a gestire, di non infradiciarsi e di non restare al buio, dunque, di non morire. il bene maggiore è, in questo senso, la consapevolezza di poter costruire contesti sociali dove il messaggio cristiano diviene realtà concreta, visibile, attuata, tangibile in ragione delle azioni aperte al bene, a fronte di altri contesti dove la sbornia di ricchezza, la guerra, la vendetta, l’odio, l’ingiustizia dominano tutto e tutti.
Voi siete il sale, la luce, una città sopra il monte, una lucerna. Sono metafore potentissime che vi debbono incoraggiare a prendere parte responsabilmente del progetto dell’essere giovani autentici oggi, in questa circostanza dell’esame di maturità e nelle scelte ancor più importanti che state facendo rispetto al vostro prossimo futuro. Da queste metafore comprendiamo che Gesù invita tutti a trasformare i contesti in cui viviamo, mettendo in atto opere che siano visibili il più possibile, non tanto per essere lodati o acclamati, ma per amore vero della dignità delle persone che possono beneficiare di ciò che facciamo. Siamo luce per gli altri solo se la voce della nostra coscienza orienta le nostre azioni e siamo motivo di gloria a Dio quando le nostre opere diventano visibili.
L’esame di maturità diventi per voi l’occasione in cui esprimere, come luce e sale, idee forti, passioni concrete, impegni veri per il bene maggiore. Il mondo attende giovani come voi. Non fermatevi, attraversate quella tempesta e tutte le altre che troverete durante il cammino. Forse non sarete neanche sicuri se sia finita o meno. Ma sappiate che, avendo il nostro Maestro Gesù accanto a noi, usciti da quel vento, potete diventare luce, sale, città sul monte o lucerna, pronti ad accettare le gioie e le sfide della vita, sapendo che nella luce della verità e dell’amore tutto ha senso, tutto è rilevante, tutto è importante.
Dio vi benedica oggi e sempre.
Melfi, 18 giugno 2024.
+Ciro Fanelli
Vescovo