NATALE 2016: GLI AUGURI DEL VESCOVO

Buon Natale. È l’augurio che ci scambiamo nella gioiosa ricorrenza della nascita di Gesù. Per coglierne la bellezza e la portata, dobbiamo fermarci per pochi momenti davanti al presepe, e lasciarci inondare di stupore e di gioia, come fanno i bambini che restano incantati di fronte a uno scenario che ha il sapore di una favola, ma che favola non è, perché, come sappiamo, rappresenta la nascita di Gesù che San Francesco d’Assisi rievocò per la prima volta durante la notte di Natale del 1223, a Greccio (in provincia di Rieti), organizzando una rappresentazione vivente di quell’evento. Lo stupore sta nel fatto che Dio prende forma umana; diventa uno di noi, l’Emmanuele che si fa carico della nostra umanità fatta di gioie e dolori, salute e malattia, delusioni e speranze”. Mistero stupendo è il Natale! Accogliendo con fede questo bel regalo, non ci sentiamo più soli, neppure quando ci cade il mondo addosso, abbandonati a noi stessi, dimenticati in un letto di dolore o nella solitudine. È Lui, Gesù, il Dio che salva, che ci fa sentire amati, accompagnati, incoraggiati a non mollare di fronte alle avversità della vita che a volte ti tolgono anche la gioia di vivere. È per tale bontà e generosità senza limiti, che il Natale di Gesù è la festa della gioia, non solo per i bambini che attendono con trepidazione i regali tanto desiderati ma anche per “i grandi” che, in questa ricorrenza, si scambiano regali, si riuniscono con familiari e amici, si concedono qualche giorno di vacanza. Una gioia momentanea, perché legata a sensazioni ed emozioni passeggere che periodicamente hanno bisogno di essere sostituite con altre “belle cose”, che non potranno mai saziare la nostra fame e sete di amore sincero, di pace duratura, di vera libertà, di giustizia perenne che solo Gesù, il Dio-con-noi, può darci. Riponendo in Lui piena fiducia e ogni nostra speranza, non sarà difficile comprendere che la Sua nascita è l’incarnazione della misericordia di Dio resa non solo visibile ma maggiormente comprensibile. Anche se al termine dell’Anno Giubilare la “Porta Santa” è stata chiusa, la misericordia di Dio continua ad accompagnare la nostra vita. Ce l’ha ricordato Papa Francesco nella Lettera Apostolica post – Giubileo “Misericordia et misera”, quando afferma che “è tempo di guardare avanti e di comprendere come continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina” (5). Lo stupore suscitato dalla nascita di Gesù ci porta a scoprire la sorgente della gioia cristiana: essa “riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Incontrarsi con Gesù significa scoprire la gioia della Sua misericordia che ci permette non solo di perdonare le offese ricevute ma di estirpare anche ogni traccia di rancore che impedisce all’amore di radicarsi nei nostri cuori. La celebrazione del Natale faciliti l’incontro personale con Gesù attraverso la partecipazione alla S. Messa, la preghiera, l’ascolto frequente della sua Parola che illumina i pensieri, riscalda i cuori e ci spinge ad andare verso chi ha più bisogno di noi, portando loro la gioia di un Dio che in Gesù si fa nostro compagno di viaggio e desidera piantare la sua tenda in mezzo a noi. È Lui la speranza che non delude, la fede che non si arrende di fronte agli ostacoli, l’amore che non conosce limiti. Buon Natale!
+ Gianfranco Todisco
 
Versione audio a cura di Radio Kolbe