Cari Amici,
dopo i festeggiamenti per il mio anniversario, per i quali dirò sempre grazie a Dio e a voi, la mia avventura in Terra Santa è cominciata.
Sono arrivato a Gerusalemme l’11 ottobre, mentre la Chiesa tutta celebrava l’inizio dell’anno della fede e il 50 esimo anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II.
Una grande e bella coincidenza a cui si aggiunge che è anche la data della canonizzazione di Edith Stein, avvenuta proprio l’11 ottobre 1998, la santa di cui ho preso il nome e che da sempre guida il mio percorso di ricerca della verità che da qui ricomincia, dalle pietre vive di questa città che rimandano ancora l’eco dei passi di Gesù..
Il Concilio ci sollecitava a essere pietre vive nella Chiesa e io ho la grande fortuna di posare i miei piedi su queste pietre da cui sicuramente trarrò forza per continuare il mio cammino di fede nella Chiesa che cerco di servire come monaco e sacerdote.
Anche qui sono arrivate le parole del Papa che ha definito l’anno della fede come ‘un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale ‘il Vangelo e la fede della Chiesa’.
Non mi resta che mettermi in cammino.
La prima tappa… naturalmente il Santo Sepolcro! E così…un pò col naso in su a leggere strade, un pò con muso in giù a guardare la cartina..un pò seguendo i vari gruppi che col loro cantare le stazioni della via crucis occupavano la strada con molta calma sono arrivato al Santo Sepolcro! Dopo 15 anni!!! D’ istinto, davanti al portone, sono portato ad inchinarmi, quasi come mi trovassi di fronte ad un altare… Entro.
Il litostroto, la pietra della deposizione, è lì che attende e attrae tutti quelli che entrano! Ora sembra una bancarella piena di oggettini ricordo dei tanti pellegrini/turisti in cerca di benedizioni.
Ma giro subito a sinistra, ho voglia di incrociare con lo sguardo il sepolcro..Quanta gente…fila lunga x entrarci un attimo!
Non mi fermo..anche dai francescani c’è un gruppo che celebra l’eucarestia!
Continuo il giro…prendo una scalinata sulla sinistra e mi trovo nel luogo dove sant’Elena, tempo dopo, troverà la croce! Accanto a me una signora seduta sulle scale che prega..e io inginocchiato, quasi seduto, a ordinare i pensieri di questo viaggio!!
E la croce di Gesù…compimento, amore, fedeltà, spazio all’Altro!!
Nella messa stamattina con le suore abbiamo celebrato il buon ladrone!!
E io quale croce sto cercando..quella di Gesù, amore puro..o forse quella del buon ladrone, capace di farsi contagiare dall’amore puro..o forse quella dell’altro ladrone, io, ancora così duro e ostinato al cedere all’Amore?
Il secondo giorno mi fanno strada le parole di Gesù..beati piuttosto voi che non avete visto ma credete nella mia parola..nel verbo fatto carne! Che lontananza dai miei pensieri questa parola..quanta lontananza da chi in tutti questi secoli ha cercato in un modo o in un altro di correre qui e di impossessarsi di un pezzettino di pietra, di terra…per cercare di stare quanto più vicino alla fisicità di Gesù..
Di cosa abbiamo bisogno..di cosa ho bisogno??! Cerco di catturare luoghi, di immaginare come Gesù si trascinava dietro la sua croce, la sua vita così come io mi trascino la mia sotto il peso della mia croce… lo vedo cadere sotto il peso della sua croce..così come cado io!!
Eppure il desiderio di vedere toccare mi prende, mi pervade…mi vince!
Sarà che sono ancora lontano da quel beati…
E con questi pensieri arrivo alle mura della città..
Questa mattina volevo entrare per la porta dei leoni…erano molte di più le porte che il sultano voleva realizzare per accedere alla città..ma alla fine ne fece 8, dicono le guide!! E vorrei accedervi a tutte!!!
Mi sorprendono le lapidi di un cimitero! Ricordavo che il cimitero ebraico era sulla collina di fronte. Si diceva che nel giorno del giudizio, andremo tutti a Gerusalemme, casa di Dio! E ci saranno 2 ponti, quello di ferro che precipiterà al suolo e quello di carta che ti condurrà a Gerusalemme! Per questo tanti ebrei si fanno seppellire qui.
E così il sorriso di un arabo mi invita ad entrare. Percorro un sentiero che costeggia le mura della città, con le sue torri, tra tombe di mussulmani, alcune antiche..dalle forme particolari, altre più recenti, con sopra rami di palme cotte dal sole! E in lontananza…il cimitero ebraico, solo pietre bianche..sembra quasi una cava! Lo percorro tutto..arrivando alla porta del letame, la porta che accede al quartiere ebraico.
Oggi è la loro festa, lo shabbat! Sono tutti lì, davanti al muro e dentro, nella sinagoga, dove conservano il rotolo della torah..i rotoli, visto che sono tanti…! Che bello vedere pregare, la manifestazione della fede, passare attraverso il canto e il ballo! Questo dondolare non soltanto di testa ma anche di corpo mi fa venire in mente un albero attraversato dal vento che muove le sue chiome..come in un ballo..senza un passo stabilito, senza copione!!
Quel canto di gioia mi contagia e mi trovo nella stanza laterale, con la kippah bianco in testa ad assistere ad un paio di bar-mitzvah..a vedere questi ragazzetti con questi rotoli enormi in braccio, baciati da tutti i passanti, contenti tra canti e letture cantate!!
La mia scoperta di Gerusalemme passa, in questi primi giorni, anche attraverso le diverse festività delle tre religioni che animano la città. Venerdì è giorno sacro per i mussulmani e mentre mi incamminavo alla porta di Erode avevo accanto a me una città incredibilmente silenziosa! Certo..avevo capito che era il venerdi…ma attraversando i quartieri armeni e cristiani nessuno urlava…neppure nei vari suq!! Lo shabbat con i canti ebraici e finalmente la domenica. Oggi è la chiesa cristiana in festa, sono le campane che anticipano e seguono a più non posso il canto del muezin dal minareto! Sono loro che stamattina cantano anche per noi!
Il sole è già caldo quando mi incammino per le mura della città ma la meta questa mattina è già decisa..il quartiere cristiano. Tutte le chiese che incontro emanano profumi e incensi ed un continuo di campannellini squillanti alternati a canti..
E così gioioso arrivo a Giaffa gate, la porta di Giaffa, la porta di accesso al quartiere cristiano ed anche ebraico
Gli arabi la chiamano Bab el Khalil ( la Porta dell’Amico, con riferimento ad Hebron, che deriva il suo nome arabo da Abramo). Da qui si raggiunge prima Betlemme e poi Edrom.
Però noto che oltre ad una porta le mura si interrompono..strano!! Allora mi avvicino ad una guida italiana e origlio un pò e scopro che fu aperta per far passare il kaiser Guglielmo II con la sua carrozza…quando il potere è potere!!
Oggi il Signore mi ricorda una cosa che a volte do talmente per scontato da dimenticarmene.
Gesù guarda il giovane ricco e lo ama. A Dio basta uno sguardo per amare la sua creatura.
Immagino sia come per una mamma quando per la prima volta le mettono in braccio il suo bambino appena partorito: non lo conosce, ne vede per la prima volta il volto e già lo ama. Così il Signore, vede questo giovane che corre verso di lui per fargli una domanda, ma prima ancora di sapere chi egli sia gli basta uno sguardo per innamorarsi. E non smetterà di amarlo nemmeno quando questo giovane se ne andrà senza seguirlo fino in fondo. In tutto il brano del Vangelo di oggi non ci sono mai parole negative per questo giovane perché Gesù continua ad amarlo nonostante la sua ricchezza lo allontanerà.
Ecco quello che a volte dimentico è che Dio mi ha guardato e amato e ancora non smette di amarmi nonostante me, le mie difficoltà, i miei no, le mie fughe.
Ed è una bella sensazione, quella di avere lo sguardo amorevole di Dio sempre con me’posso continuare il mio cammino.
Buona settimana a tutti.
Alla prossima. Shalom