La celebrazione della nascita di Gesù è la festa della fiducia e della speranza: Dio è con noi e si fida ancora di noi! Egli viene ad abitare con gli uomini, sceglie la terra come sua dimora per stare insieme all’uomo e farsi trovare là dove l’uomo trascorre i suoi giorni nella gioia o nel dolore. Per questo Natale è la festa della gioia, che scaturisce dalla bella notizia che Dio si è rivestito della nostra umanità perché potessimo sentirlo vicino non solo quando tutto fila liscio come l’olio, ma anche nei difficili momenti segnati da tanta sofferenza, fragilità, ingiustizie, guerre, odi, per farci assaporare, per mezzo di Gesù Cristo, la tenerezza di un Padre misericordioso, che mai si stanza di perdonare. Schierato dalla parte dell’uomo per salvarci, Gesù ci solleva dalla polvere delle nostre miserie, delle nostre difficoltà, dei nostri peccati, per farci comprendere che nessuno è escluso dalla gioia che Dio Padre concede a tutti coloro che si lasciano abbracciare dal suo amore. Scegliendo di abitare la nostra storia così com’è, con tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi, il Figlio di Dio fatto uomo nella fragilità di un Bambino ci porta un’energia spirituale, un’energia che ci aiuta a non sprofondare nelle nostre fatiche, nelle nostre disperazioni, nelle nostre tristezze, perché è un’energia che riscalda e trasforma il cuore. La nascita di Gesù, infatti, ci porta la bella notizia che siamo amati immensamente e singolarmente da Dio, e quest’amore non solo ce lo fa conoscere, ma ce lo dona, ce lo comunica! Venendo a noi ‘piccolo e povero’, chiede anche a noi di farci piccoli con i piccoli e poveri con i poveri, mettendo da parte ogni forma di orgoglio che ci impedisce di servire lealmente i nostri fratelli, molto spesso abbandonati a se stessi, ignorati, dimenticati, come se fossero lo scarto della società. Se, dunque, Dio, per mezzo di Gesù, si è coinvolto con l’uomo al punto da diventare come uno di noi, vuol dire che qualunque cosa avremo fatto a un fratello o a una sorella l’avremo fatta a Lui. Ce l’ha ricordato lo stesso Gesù: chi avrà nutrito, accolto, visitato, amato uno dei più piccoli e dei più poveri tra gli uomini, avrà fatto ciò al Figlio di Dio. Affidiamoci alla materna intercessione di Maria, Madre di Gesù e nostra, perché ci aiuti in questo Santo Natale a riconoscere nel volto del nostro prossimo, specialmente delle persone più deboli ed emarginate, l’immagine del Figlio di Dio fatto uomo, e renda il nostro cuore simile al Suo per essere ogni giorno messaggeri del suo vangelo di gioia, dipace e di speranza.Buon Natale a tutti.+ p. Gianfranco