VENITE ALLA FESTA!Tutti invitati al banchetto del ReSulla trama della parabola evangelica (Mt 22,1-14), fanciulle e fanciulli che in questi mesi hanno vissuto l’emozione della Prima Comunione sono stati invitati a partecipare a un banchetto nella casa del Re. L’obiettivo? Rendere palpabile l’esperienza di quanto Dio pensa a ciascuno di noi; non importa in quale condizione o situazione di vita ci troviamo; Egli ci invita, ci attende e ci accoglie sulla soglia della sua casa per dividere con noi la sua gioia.Gesù ha conosciuto la dolcezza e il significato dello stare insieme alla stessa mensa, mangiare lo stesso pane con gli amici. Lo incontriamo in casa di Zaccheo, il pubblicano che poi cambia vita grazie a quell’incontro inaspettato; è presente alla festa di due sposi a Cana di Galilea: per la loro gioia farà traboccare di vino buono le anfore colme di acqua. Nelle sue mani la modesta merenda di un ragazzo – pochi pani, qualche pesciolino – sazierà la folla’ Contenuti profondi e bellissimi che si è tentato di far scoprire ai più piccoli, accompagnati dai genitori, attraverso una divertentissima caccia al tesoro. Le prove sono state varie e anche i genitori, il Vescovo, p. Biagio si sono simpaticamente lasciati coinvolgere. Nonostante il numero esiguo di partecipanti, l’evento è stato preparato dalle animatrici del Centro Missionario Diocesano con impegno, generosità ed entusiasmo. Solo perché l’esperienza di Prima Comunione dei nostri ragazzi sia l’inizio di un cammino di amicizia e di comunione con Gesù, di maturazione nell’idea che la ‘missione’ appartiene anche a loro, futuro della società e della Chiesa.Un grazie a p. Biagio che ha fortemente puntato su Lagopesole facendo del castello la cornice di questo banchetto di famiglia; grazie a don Massimiliano e a don Giovanni, parroco e vice parroco di Lagopesole, che con disponibilità e gentilezza ci hanno spalancato la porta di casa, proprio nel giorno della festa patronale. Infine, ma non meno grato e caloroso, un grazie di cuore al nostro vescovo Padre Gianfranco, che è stato in mezzo a noi condividendo giochi, chiacchiere e pranzo a sacco, contribuendo a quel clima di serenità e di armonia proprio di chi sa di essere in famiglia.Presieduto dal vescovo, il vero banchetto, quello eucaristico, ha concluso la Festa. Rivestiti con coloratissime pettorine, simbolo dell’abito nuovo, distribuite a tutti i partecipanti, abbiamo ringraziato la Santa Trinità chiedendo per le mani della Vergine Maria di poter condividere e fondere i colori delle nostre vite in un arcobaleno di speranza, testimoni di una Chiesa missionaria, capace di superare le proprie chiusure per non ammalarsi di solitudine, come non perde occasione di suggerire l’amatissimo Papa Francesco. Maria Rita LattaruloResp. Dioc. Missio-Ragazzi