MESSA CRISMALE

La Messa crismale, che il Vescovo concelebra con i presbiteri e durante la quale benedice il sacro crisma e gli altri oli, è considerata una delle principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio del Vescovo e un segno della stretta unione dei presbiteri con lui.

La Messa crismale è quasi epifania della Chiesa, corpo di Cristo, organicamente strutturato, che nei vari ministeri e carismi esprime, per la grazia dello Spirito, i doni nuziali di Cristo alla sua sposa pellegrina nel mondo.La nuova fisionomia, attribuita dalla riforma post-conciliare alla Messa crismale, rende ancor più evidente il clima di una vera festa del sacerdozio ministeriale all’interno di tutto il popolo sacerdotale e orienta l’attenzione verso il Cristo, il cui nome significa «consacrato per mezzo dell’unzione».Benedizione degli oli. L’olio, come l’aria, l’acqua, la luce, appartiene a quelle realtà elementari del cosmo che meglio esprimono i doni di Dio creatore, redentore e santificatore; è sostanza terapeutica, aromatica e conviviale: medica le ferite, profuma le membra, allieta la mensa.Questa natura dell’olio è assunta nel simbolismo biblico-liturgico ed è caricata di un particolare valore per esprimere l’unzione dello Spirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa.La Liturgia della benedizione degli oli esplicita questo simbolismo primordiale e ne precisa il senso sacramentale.Giustamente la Messa del crisma si colloca in prossimità dell’annuale celebrazione del Cristo morto, sepolto e risuscitato. Dal mistero pasquale, cuore e centro dell’intera storia della salvezza, scaturiscono i Sacramenti e i sacramentali che significano e realizzano l’unità organica di tutta la vita cristiana.La benedizione del crisma dà il nome di Messa crismale a questa liturgia, che si celebra di consueto il Giovedì santo nella chiesa cattedrale. Infatti, secondo l’antica tradizione, è funzione propria del Vescovo, «una fra le principali manifestazioni della pienezza del sacerdozio».Il rito della benedizione degli oli, inserito nella celebrazione eucaristica, dopo l’omelia e la rinnovazione delle promesse sacerdotali, sottolinea pure il mistero della Chiesa come sacramento globale del Cristo, che santifica ogni realtà e situazione di vita.Ecco perché, insieme al crisma, sono benedetti anche l’olio dei catecumeni per quanti lottano per vincere lo spirito del male in vista degli impegni del Battesimo e l’olio degli infermi per l’unzione sacramentale di coloro che nella malattia compiono in sé ciò che manca alla passione redentrice del Cristo. Così dal Capo si diffonde in tutte le membra della Chiesa e si espande nel mondo il buon odore di Cristo.