Carissimi,
mentre rinnovo a tutti gli auguri pasquali, vi invito a rivolgere lo sguardo verso un’altra tappa importante dell’anno liturgico: la Pentecoste.
Il cammino della Chiesa dalla Pasqua alla Pentecoste è scandito in maniera esemplare dalla liturgia ed aiuta a riconoscere nella Pentecoste non solo “una” meta importante dell’itinerario di fede personale e comunitario, ma “la” grande meta a cui tendere chi crede nel mistero grande della risurrezione di Gesù. Se la Pasqua proclama che “Cristo vive”, la Pentecoste, invece, annuncia e rivela che Egli, vivo e presente, “è operante” in mezzo a noi attraverso la “presenza dello Spirito Santo”, l’altro Paraclito (cfr. Gv 14, 16).
Lo Spirito Santo, infatti, opera nella Chiesa rendendola comunità di “discepoli-missionari”, ovvero crea sempre una duplice novità (congiunta e coessenziale): trasforma ogni relazione in comunione e rende ogni slancio in missione; dà fondamento teologale al senso di appartenenza ecclesiale e, nel contempo, genera e sostiene uno slancio missionario che sia attraente e coinvolgente.
L’itinerario quaresimale, ormai concluso, che è iniziato con il mercoledì delle ceneri, il 26 febbraio u.s., purtroppo, è coinciso quasi totalmente con la diffusione della pandemia da coronavirus e, quindi, con l’osservanza delle misure sanitarie che hanno bloccato bruscamente ogni attività per impedire la diffusione del contagio. Siamo stati tutti costretti ad una “clausura forzata”, che stiamo ancora cercando di valorizzare il più possibile. Anche quest’anno per accompagnare il cammino quaresimale ho scritto una lettera per la quaresima, “Camminiamo nella luce”. La lettera si inseriva nel cammino pastorale della Diocesi e, mentre ricordava l’obiettivo di fondo del nostro cammino ecclesiale, “Comunione e missione per una Chiesa in uscita”, voleva anche preparare il percorso verso il Convegno Pastorale del prossimo mese di giugno, che sicuramente saremo costretti a rinviare, a causa del perdurare delle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria.
La Diocesi, all’inizio dell’anno pastorale in corso (con l’aiuto del percorso formativo unitario – le sfide del nostro tempo, la sinodalità e la trasparenza amministrativa – e degli itinerari formativi specifici per i singoli ambiti pastorali) ha iniziato a pensare e costruire alcuni itinerari di “conversione pastorale” alla luce dell’Evangelii Gaudium che avrebbero dovuto condurre ad una riformulazione degli organismi di partecipazione e a delineare le nuove linee pastorali.
In questa prospettiva è stata programmata ed attuata la Settimana Biblica sul Vangelo di Matteo, che abbiamo celebrato nel mese di novembre nella Chiesa Madre di Rionero. Essa ha chiaramente evidenziato il ruolo centrale della Parola di Dio nella nostra vita spirituale personale e nella programmazione pastorale.
Anche alla luce di questa priorità che la Parola di Dio deve avere nella vita della Chiesa e del singolo cristiano, per il tempo di quaresima, ho chiesto di leggere la Prima lettera di san Giovanni Apostolo. Infatti, Papa Francesco costantemente insiste sul ruolo centrale che deve avere la Parola di Dio nella vita della Chiesa. In particolare, nella Lettera Apostolica Misericordia et misera, posta a conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia, ha affermato un principio fondamentale: “Attraverso la Sacra Scrittura, mantenuta viva dalla fede della Chiesa, il Signore continua a parlare alla sua Sposa e le indica i sentieri da percorrere”.
Il Papa, fortemente consapevole di questa “inesauribile ricchezza” che è la Parola di Dio per la vita stessa della comunità cristiana, confidava anche il suo “vivo desiderio che la Parola di Dio sia sempre più celebrata, conosciuta e diffusa”, invitando ogni comunità a dedicarle durante l’anno pastorale una domenica (cfr. Francesco, Lettera Apostolica Misericordia et misera, n. 7.). Questo desiderio, con la Lettera Apostolica Aperuit illis, si è trasformato nell’istituzione di una domenica della Parola di Dio, la III domenica del tempo ordinario, rendendola giornata universale.
Nella prospettiva di valorizzare queste importanti indicazioni teologiche e pastorali sul ruolo della Parola di Dio, in questo nuovo tempo che va da Pasqua fino alla Solennità di Pentecoste, potrà essere di grande aiuto a tutti meditare il libro degli Atti degli Apostoli, che possiamo leggere in famiglia, in un tempo opportuno, alla presenza di tutti i componenti.
Dalle pagine degli Atti degli Apostoli impareremo che si diventa Chiesa in uscita nella docilità all’azione dello Spirito Santo.
Le misure sanitarie, tutt’ora in vigore, ci impediscono di garantire i percorsi e le proposte formative già programmati. Questo vale anche per il cammino legato alla definizione del Progetto pastorale e al Convegno ecclesiale. Per questa ragione, mi riservo di comunicarvi, nei prossimi giorni – anche attraverso il sito della Diocesi – la bozza del cammino diocesano (già approvata nel Consiglio presbiterale il 25 febbraio u.s.) che doveva coinvolgere le comunità parrocchiali, le aggregazioni laicali e gli organismi diocesani; questo itinerario avrebbe dovuto accompagnare con la ricostituzione dei consigli pastorali (parrocchiali, zonali e diocesano) e preparare il Convegno e l’inizio di una nuova fase del progetto pastorale. Questo cammino lo riprenderemo non appena sarà possibile; nel frattempo, però, per quanto ci è possibile, prepariamo le condizioni spirituali e psicologiche affinché tutto si potrà svolgere nel migliore dei modi, creando le condizioni spirituali e psicologiche più idonee. Cerchiamo pertanto di valorizzare il momento presente e di prepararci a ripartire.
In questa prospettiva il tempo di Pasqua, che abbiamo già iniziato e che ci condurrà alla Solennità della Pentecoste, sarà una grande opportunità!
Al fine di valorizzare questo tempo prezioso per la vita della Chiesa, consapevoli che “pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo”, attraverso il profilo facebook, mi impegnerò ad offrirvi in diretta oltre alla messa vespertina quotidiana, che celebrerò dalla Cappella del Palazzo Vescovile di Melfi alle ore 19,00, un itinerario di preghiera e di catechesi che ho chiamato “Verso la Pentecoste 2020 … 6 passi con 6 verbi”.
Questo percorso inizierà con la seconda settimana di Pasqua, a partire da domenica della Divina Misericordia 19 aprile, e, oltre alla celebrazione eucaristica quotidiana, si articolerà in tre appuntamenti settimanali:
- Ogni lunedì sera alle ore 22:00: Via Lucis;
- Ogni mercoledì alle ore 17:00 Catechesi sui “6 passi con 6 verbi verso la Pentecoste”;
- Ogni venerdì sera alle ore 22:00: Adorazione eucaristica.
I sei verbi che identificano i “sei passi” verso la Pentecoste sono: 1) risorgere, 2) camminare, 3) cercare, 4) pregare, 5) attendere, 6) scegliere. Questi verbi costituiscono un vero e proprio cammino di rinnovamento interiore scandito da alcuni atteggiamenti essenziali per la vita cristiana e cari al card. Carlo Maria Martini, per immergerci nel mistero di Gesù morto e risorto e farci inondare della sua luce e della potenza dello Spirito Santo.
Con questa iniziativa intendiamo unirci a Papa Francesco che ci invita ad invocare lo Spirito Santo per ravvivare la gioia e la bellezza di essere Chiesa, dicendo:
«Spirito Santo, armonia di Dio, Tu che trasformi la paura in fiducia e la chiusura in dono, vieni in noi. Dacci la gioia della risurrezione, la perenne giovinezza del cuore. Spirito Santo, armonia nostra, Tu che fai di noi un corpo solo, infondi la tua pace nella Chiesa e nel mondo. Spirito Santo, rendici artigiani di concordia, seminatori di bene, apostoli di speranza».
Con l’auspicio che il Risorto, per intercessione della Beata Vergine Maria, ci otterrà una rinnovata effusione del dono dello Spirito, vi saluto e vi benedico cordialmente.
Melfi, 16 aprile 2020 – Giovedì dell’ottava di Pasqua.
+ Ciro Fanelli
Vescovo
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