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AVVENIRE

Domenica 24 aprile con la pagina dedicata alla Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa.

“LA MORTE E’ STATA SCONFITTA PER SEMPRE”

La morte è stata sconfitta per sempre! Ve l’immaginate una notizia del genere, che il giorno di Pasqua non solo occupa le prime pagine dei giornali, ma, come l’annuncio di un imminente tsunami, in pochi secondi fa il giro del mondo attraverso il tam tam di cellulari, radio, televisione e internet.Che bello! Si vive per sempre,  senza l’incubo della morte che ci sottrae dall’affetto dei nostri cari e da tutto ciò che riempie la nostra vita terrena. Purtroppo questa ‘buona notizia’ puntualmente risuona ogni anno in questo periodo,  senza far trasalire di gioia il mondo, e neppure buona parte dei cristiani, che da circa duemila anni celebrano la Pasqua. Ciò non dipende dal fatto che la notizia sia falsa, ma dal modo come la si accoglie, e meglio, la si vive, perché una  stessa notizia, come la vittoria della squadra del cuore, mentre fa saltare di gioia milioni di persone, ne lascia indifferenti altrettante. Che la morte sia stata sconfitta per sempre, è una verità che i cristiani credono, perché legata alla risurrezione di Cristo da morte, che ha detto: ‘Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi, tu, questo?’ (Gv 11, 25-26). Chi ha dato credito alle sue parole ed ha messo in pratica i suoi insegnamenti, tuffandosi in una nuova esperienza di vita basata sull’amore incondizionato a Dio ed ai fratelli, ha sperimentato la verità di quella notizia, passando effettivamente da una vita ‘morta’, anche se con una salute di ferro, ad una vita ‘nuova’, ossia piena di senso, nonostante le croci e le contrarietà della vita. Basta, quindi, un salto, il coraggio del passaggio alla vita buona del Vangelo,  per celebrare una Pasqua autentica e sincera. Augurando ‘Buona Pasqua’ a familiari ed amici, in fondo, stiamo augurando  di guardare alla vita con gli occhi ed il cuore di Gesù, che sconfigge, alla radice, ogni segno di  morte come l’egoismo, la violenza, l’odio, l’inganno, e semina nel cuore dell’uomo i germi di una vita nuova. Un riuscito trapianto d’amore sincero e gratuito, che all’istante fa rinascere ad una esistenza piena di entusiasmo e di gioia,  che si apre alla fratellanza universale, abbattendo barriere e pregiudizi nei confronti di chi è povero, debole, profugo, discriminato, e facendo già pregustare la vita che continua dopo la morte, in perfetta consonanza con quella già vissuta, e che nessuno ci potrà mai togliere, a prova che la Buona Notizia è vera realmente: Cristo è risorto, e noi con Lui. Alleluia! Rallegriamoci ed esultiamo. Buona Pasqua. X p. Gianfranco TodiscoMessaggio video di  Mons. Todisco

LA PRIORITA’ DEL LAVORO

Convegno promosso dalla Commisisone Diocesana per i problemi sociali e il lavoro in collaborazione con il Gruppo Operatori Culturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

IN CAMMINO VERSO LA PASQUA

La Chiesa in cammino verso la Pasqua del suo Signore ci chiama a vivere la Quaresima nella riscoperta del battesimo di salvezza e della vocazione cristiana alla santità. La Comunità degli Eremiti si prepara alle solennità pasquali nella preghiera, nella conversione e nella meditazione. Propone momenti di condivisione e la preghiera vicendevole. Il ritmo di preghiera è scandito dall’Eucaristica domenicale e (come sempre, nei tempi forti) quotidiana, oltre che dalle Ore dell’Ufficio liturgico.

2° RAPPORTO CARITAS


(ALLEGATO FONDO PAGINA)(VEDIASC
ASCOLTARE,
‘CON IL CUORE CHE VEDE’
,
I POVERI
PER CAPIRE E DISCERNERE
I bisogni sociali, le povertà e le indicazioni socio-pastorali
nel secondo rapporto della Caritas Diocesana di Melfi-Rapolla-Venosa
OLTARE,
‘CON IL CUORE CHE VEDE’
,
I POVERI
PER CAPIRE E DISCERNERE
I bisogni sociali, le povertà e le indicazioni socio-pastorali
nel secondo rapporto della Caritas Diocesana di Melfi-Rapolla-Venosa
ASCOLTARE,
‘CON IL CUORE CHE VEDE’
,
I POVERI
PER CAPIRE E DISCERNERE
I bisogni sociali, le povertà e le indicazioni socio-pastorali
nel secondo rapporto della Caritas Diocesana di Melfi-Rapolla-Venosa

FRA CULTURA E ARTE

Il CIF di Lavello, presieduto da Marilena Tomaiuolo, in occasione della XIII^ settimana della cultura indetta dal Ministero per i beni e le attività culturali, ha organizzato, in collaborazione con il Comune di Lavello,  una mostra di lavori artigianali e artistici a cura delle socie. La mostra, aperta dal 9 al 14  aprile, è stata inaugurata dal Sindaco della Città di Lavello Dr. Antonio Annale e dall’Assessore alla cultura Sig. Franco Finiguerra. Gli artisti partecipanti sono: Cardone Wally, Cascia Giuseppina, Colucci Sabina, D’Angella Gina, Di Fazio Rosa, Di Giacomo Maura, Glionna Annunziata, Glionna Michelina, Glionna Sabina, Petrarulo Gabriella, Renes Sandra Maria, Rosucci Raffaella, Simone Antonella, Spennacchio Renata. Uno splendido viaggio tra quadri dipinti su vetro, dipinti ad olio e quadri a tecniche miste, decoupage, lavori a mano creati con tutte le tecniche di chiacchierino, tombolo, punto a croce, uncinetto, filet, gioielli fatti con corallini, anelli, collane preziose, presepi, biglietti da visita, inviti decorati e tanto altro ancora. La mostra ha risvegliato la voglia di ARTIGIANATO, così tanto dimenticato e troppo spesso sottovalutato.

IL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI PALAZZO S.G.

I Vescovi della Basilicata, riunitisi a Potenza, presso la sede della CEB, in seduta ordinaria, lunedì 04 aprile u.s., dopo aver dedicato la loro attenzione ai problemi pastorali previsti dall’ordine del giorno, hanno chiesto a S.E. Mons. Ricchiuti, arcivescovo di Acerenza, informazioni sul Centro di Accoglienza di Palazzo San Gervasio che da sabato 02 aprile ospita 520 immigrati tunisini giunti in Italia in questi giorni a motivo della grave situazione politica venutasi a creare in Tunisia.Partendo da quanto ha riferito Mons. Ricchiuti, e da quanto appreso dalla televisione e dagli organi di stampa, i Vescovi lucani, facendosi interpreti dei sentimenti delle comunità loro affidate, esprimono innanzitutto profonda preoccupazione per la situazione emergenziale venutasi a creare nel Centro di Accoglienza.  In questi primi giorni, il clima che si respira nel Centro è abbastanza tranquillo per la vigilanza discreta e rispettosa delle forze dell’ordine, per la gestione attenta affidata alla Croce Rossa Italiana, per la continua presenza dell’Amministrazione Comunale di P.S.G., e per il contributo generoso e disponibile della Protezione Civile,  delle Associazioni locali di volontariato, della Caritas Diocesana, dei due parroci e dei volontari della Caritas  interparrocchiale di P.S.G.La C.E.B. auspica che, nel pieno e totale rispetto della dignità umana degli immigrati (tutti giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni),  il periodo di permanenza nel Centro possa essere il più breve possibile, consentendo l’identificazione degli ospiti,  e la concessione di un  permesso di soggiorno temporaneo per potersi recare liberamente nelle città e nei Paesi europei dove poi dovranno regolarizzare legalmente la loro presenza.Un prolungato e indeterminato periodo di permanenza nel Centro, al di là dell’impegno organizzativo richiesto, deve fare i conti con oggettive difficoltà logistiche, insufficienti a garantire a tutti un sereno trascorrere dei giorni,   che potrebbero suscitare negli immigrati reazioni non facilmente prevedibili, dal momento che, allo stato attuale della situazione, non è concesso loro di uscire dal Centro.La struttura di accoglienza si trasformerebbe così in luogo d’ingiusta detenzione, e (in quanto) limitativa dei diritti fondamentali di libertà e di movimento di quanti sono temporaneamente ospitati. Nel frattempo, i Vescovi invitano tutte le comunità parrocchiali a pregare per questi nostri fratelli, e sollecitano le Caritas Diocesane a venire incontro alle richieste di aiuto donando indumenti, tute,  biancheria intima,  scarpe, materiale per l’igiene personale, asciugamani e accappatoi, che verranno coordinate dalla Caritas Diocesana di Acerenza, secondo modalità che verranno presto indicate.Al termine dell’incontro i Vescovi rivolgono un pressante appello al Governo e a tutte le istituzioni civili, regionali e provinciali, perché si adoperino per una soluzione rapida e soddisfacente dei problemi posti da questa emergenza per tanti aspetti grave e drammatica.Don Mauro GalloPortavoce CEB