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SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

Dopo l’esperienza dello scorso anno, la Pastorale Giovanile, insieme alle comunità evangeliche, intende riproporre un momento di preghiera in occasione della settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani. L’appuntamento è per martedì 17 gennaio, alle ore 17.30, presso la chiesa metodista di Rapolla (in via Melfi).

NATALE 2016: GLI AUGURI DEL VESCOVO

Buon Natale. È l’augurio che ci scambiamo nella gioiosa ricorrenza della nascita di Gesù. Per coglierne la bellezza e la portata, dobbiamo fermarci per pochi momenti davanti al presepe, e lasciarci inondare di stupore e di gioia, come fanno i bambini che restano incantati di fronte a uno scenario che ha il sapore di una favola, ma che favola non è, perché, come sappiamo, rappresenta la nascita di Gesù che San Francesco d’Assisi rievocò per la prima volta durante la notte di Natale del 1223, a Greccio (in provincia di Rieti), organizzando una rappresentazione vivente di quell’evento. Lo stupore sta nel fatto che Dio prende forma umana; diventa uno di noi, l’Emmanuele che si fa carico della nostra umanità fatta di gioie e dolori, salute e malattia, delusioni e speranze”. Mistero stupendo è il Natale! Accogliendo con fede questo bel regalo, non ci sentiamo più soli, neppure quando ci cade il mondo addosso, abbandonati a noi stessi, dimenticati in un letto di dolore o nella solitudine. È Lui, Gesù, il Dio che salva, che ci fa sentire amati, accompagnati, incoraggiati a non mollare di fronte alle avversità della vita che a volte ti tolgono anche la gioia di vivere. È per tale bontà e generosità senza limiti, che il Natale di Gesù è la festa della gioia, non solo per i bambini che attendono con trepidazione i regali tanto desiderati ma anche per “i grandi” che, in questa ricorrenza, si scambiano regali, si riuniscono con familiari e amici, si concedono qualche giorno di vacanza. Una gioia momentanea, perché legata a sensazioni ed emozioni passeggere che periodicamente hanno bisogno di essere sostituite con altre “belle cose”, che non potranno mai saziare la nostra fame e sete di amore sincero, di pace duratura, di vera libertà, di giustizia perenne che solo Gesù, il Dio-con-noi, può darci. Riponendo in Lui piena fiducia e ogni nostra speranza, non sarà difficile comprendere che la Sua nascita è l’incarnazione della misericordia di Dio resa non solo visibile ma maggiormente comprensibile. Anche se al termine dell’Anno Giubilare la “Porta Santa” è stata chiusa, la misericordia di Dio continua ad accompagnare la nostra vita. Ce l’ha ricordato Papa Francesco nella Lettera Apostolica post – Giubileo “Misericordia et misera”, quando afferma che “è tempo di guardare avanti e di comprendere come continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina” (5). Lo stupore suscitato dalla nascita di Gesù ci porta a scoprire la sorgente della gioia cristiana: essa “riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. Incontrarsi con Gesù significa scoprire la gioia della Sua misericordia che ci permette non solo di perdonare le offese ricevute ma di estirpare anche ogni traccia di rancore che impedisce all’amore di radicarsi nei nostri cuori. La celebrazione del Natale faciliti l’incontro personale con Gesù attraverso la partecipazione alla S. Messa, la preghiera, l’ascolto frequente della sua Parola che illumina i pensieri, riscalda i cuori e ci spinge ad andare verso chi ha più bisogno di noi, portando loro la gioia di un Dio che in Gesù si fa nostro compagno di viaggio e desidera piantare la sua tenda in mezzo a noi. È Lui la speranza che non delude, la fede che non si arrende di fronte agli ostacoli, l’amore che non conosce limiti. Buon Natale!
+ Gianfranco Todisco
 
Versione audio a cura di Radio Kolbe

COLLOQUIO DI AVVENTO

 In preparazione al Natale, S.E. il Vescovo Todisco colloquia con i radioascoltatori di Radio Kolbe con delle riflessioni sulle domeniche di Avvento. In calce riportiamo il link per l’ascolto
 
1 Colloquio 26.11.2016
 
2 Colloquio 3.12.2016
 
3 Colloquio 10.12.2016
 
4 Colloquio 17.12.2016

SUORE MISERICORDIOSE: GIORNATE DI VITA COMUNITARIA

 “Vivere l’amore misericordioso di Dio

con umiltà, gratuità e gioia per irradiare Cristo e prendersi cura del fratello”. Nei giorni 28, 29 e 30 dicembre 2016, le Sorelle Misericordiose si riuniranno a Rionero in Vulture (Pz) – (e i giorni 3/4/5 gennaio 2017, Santhià) – per l’approfondimento della Vita Comunitaria sparsa in Italia, nelle Filippine e in Tanzania – cammino formativo –  per saper ACCOGLIERE la PAROLA per ASCOLTARE  Dio che parla; AMARE le Sorelle per ANNUNCIARE al mondo la bellezza del Vangelo e della vita nuova in Cristo e nello Spirito! Illuminerà queste giornate Padre Raffaele Ricciardi, OFM Conv.li di Melfi. Si cercherà di operare un discernimento che deve tradursi in atteggiamenti operativi, in cambiamenti di conversione e di rivitalizzazione interiore, per un futuro di speranza. Ripartendo da Cristo, sull’insegnamento di Papa Francesco e sulla scia luminosa dei Fondatori Padre Achille Fosco OFM Conv.li e Madre Francesca Semporini, ogni Sorella si sente responsabile e per questo anno di grazia cercherà con impegni concreti, personali e comunitari di tradurre in atteggiamenti di vita quotidiana, l’eredità spirituale del ‘Carisma della Misericordia’. La pista da percorrere è indicata nello stile di vita della amata Consorella e Serva di Dio Suor Maria Santina Collani. Ella ha messo al primo posto l’accoglienza delle persone con l’attenzione  agli appelli dell’umanità sofferente attraverso i segni visibili quali: l’adorazione eucaristia e l’oblazione riparatrice, il culto al Sacro Cuore di Gesù e di Maria con l’annuncio di un Dio misericordioso e compassionevole partecipando così all’amore e all’offerta di Cristo sulla Croce per la salvezza dell’umanità. Mentre vi ringraziamo vi sentiamo vicini in questo nuovo Anno di grazia. “La fede muove le montagne” (Mt 17,20) noi crediamo che l’Amore  è più forte della morte e la speranza spinge verso traguardi sempre più alti… guardando la Chiesa segno eloquente di evangelizzazione. Maria Madre di Misericordia è la sorgente di acqua pura che disseterà i nostri desideri di vita santa.                        Auguri a tutti per un Anno di pace e di bontà misericordiosa. Con stima Madre Valeria Dema Superiora Generale delle “Sorelle Misericordiose”

LE INIZIATIVE DEL CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO

 8 OTTOBRE 2016
PARROCCHIA SAN MARCO EVANGELISTA – RIONERO

Inseguendo modalità e linguaggi per offrire giusto risalto al Mese di Ottobre, da 90 anni dedicato all’attività missionaria della Chiesa universale, il Centro Missionario Diocesano ha promosso quest’anno il Reading musicaleDONO DI MISERICORDIA”. Si tratta di una forma di concerto nel quale un intreccio di canzoni, video, slides, musiche e declamazione di testi che esplicitano un tema di base. “MISERICORDIA ci è parsa ovviamente la parola magica da pronunciare, la traccia da percorrere ancora nel contesto dell’Anno Giubilare straordinario. I brevi testi alternati alle proposte musicali hanno narrato frammenti di storie vere, testimonianze di chi in prima persona ha conosciuto le esigenze, la fatica ma anche la bellezza di questo valore che Cristo propone ai suoi discepoli. L’iniziativa si è realizzata grazie alla collaborazione delle Edizioni Paoline e alla disponibilità del parroco don Giuseppe Cacosso. A beneficio di un pubblico (in verità non proprio una folla… oceanica!), si sono espressi Antonella, autrice del reading, e Pasquale. Antonella MATTEI, origini lucane, da anni trapiantata a Roma. Giovane cantautrice, esperta di comunicazione musicale, esponente della Christian music. Autrice e presentatrice di numerosi eventi legati soprattutto al Mondo Missionario. Insieme al rapper hip-hop Routy MIURA, Antonella è stata già a Lavello nell’ottobre 2015, in occasione della FESTA GIOVANI: MUSICA nel CUORE, OCCHI sul MONDO. Evento costruito sulla testimonianza di p. Antonio GERMANO, missionario saveriano da quarant’anni in Bangladesh. In tandem con Antonella, Pasquale DARGENIO, barlettano. Giovane cantautore e compositore di musica sacra. Gli album con le sue canzoni riscontrano entusiastici apprezzamenti soprattutto in ambienti giovanili. L’esibizione ha strappato calori applausi testimoniando che il messaggio ha raggiunto il cuore e la sensibilità dei presenti.  30 OTTOBRE 2016

PADRI VINCENZIANI – OASI TABOR – MELFI

“ATTO DI OFFERTA DELLA SOFFERENZA”. L’offerta della sofferenza per condividere fatiche e dolori degli annunciatori del Vangelo e soprattutto la stessa speranza. È il tema dell’incontro proposto dal Centro Missionario Diocesano. Si è inteso raggiungere: i ministri parrocchiali straordinari dell’Eucarestia, i volontari presso Ospedali, Case di accoglienza per anziani, carcere, mondo della disabilità e quanti praticano l’opera di “Visitare gli ammalati” (familiari di ammalati, vicini di casa, amici). Riflessioni sul tema sono state offerte da p. Biagio Falco, vincenziano. Una idea sulla quale ha insistito: parlare di misericordia è riferirsi a un modo solidale di “abitare le relazioni”. Queste vanno ricercate innanzitutto nei luoghi della fragilità in cui siamo immersi e da cui siamo provocati. Sono tante le forme di fragilità che richiedono una “attenzione attiva”, capace di sconfiggere noncuranza e indifferenza. Parliamo di bambini e di anziani non tutelati, di chi ha perso il lavoro e, in generale, di tutti coloro non in condizione di bastare a se stessi dignitosamente; parliamo degli immigrati alla ricerca di un futuro che nelle terre d’origine è loro negato; parliamo del numero crescente di quanti vivono un disorientamento psicologico, smarrimenti esistenziali. Accogliere queste perone “fragili”, fasciarne le ferite significa chinarsi con tenerezza su di loro, stare accanto alle loro “croci”, accompagnarle nelle difficoltà, nella malattia, nella morte. Ai presenti, intervenuti numerosi, è stato ricordato che il ministero da loro vissuto a vario titolo li rende annunciatori della misericordia di Dio. Ma è stata consegnata loro anche una responsabilità: ricordare agli ammalati il valore e l’efficacia che ha la sofferenza se trasformata in preghiera, se “celebrata” in Cristo Gesù e offerta per la missione evangelizzatrice della Chiesa. Sofferenza che si trasforma in vigore e coraggio per tutti i seminatori del Vangelo sparsi nel mondo: è l’olio spirituale necessario alle lampade che essi portano tra le mani perché non si spengano. Con la sua parola, Padre Gianfranco ha incoraggiato tutti a vivere con generosità il “farsi prossimi” presso tutti coloro che portano su di sé (materialmente e interiormente) i segni della fatica di vivere. Segni che lo sguardo di fede legge come stigmate sul corpo di Cristo presente e visibile in mezzo a noi.

CONVEGNO CARITAS

 NATALE: regalo di un lavoro
          … da Boreano al Burkina Faso
 
LUNEDI’ 19 dicembre 2016 ore 17.00
Salone degli Stemmi Palazzo Vescovile – MELFI
 
Intervengono: Peppino GRIECO – Direttore Caritas Diocesana
                          Francesco DE MARIA – Responsabile del progetto
Modera: Tonio GALOTTA
Conclusioni: S.E. Mons. Gianfranco TODISCO
 

CONCERTO PER CORO ED ORCHESTRA

Sabato 17 dicembre 2016 alle ore 19.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Melfi si terrà il Concerto per Coro ed Orchestra “Note di Speranza” promosso dalla corale diocesana “Mysticus Concentus Don Vito Giannini” di Melfi. Il ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza, tramite la Caritas diocesana, ai terremotati di Umbria e Marche.

RITIRO D’AVVENTO PER I GIOVANI

Il Servizio di Pastorale Giovanile propone anche per quest’anno il ritiro di Avvento.

L’appuntamento è a Venosa, parrocchia Immacolata, per domenica 04 dicembre (in allegato il manifesto da stampare e diffondere).L’auspicio è  che tutte le parrocchie raccolgano l’invito e si organizzino per favorire la partecipazione dei giovani (a partire dalla 3° media).E’ opportuno comunicare in anticipo il numero presunto dei partecipanti, in modo da poter organizzare al meglio le attività.Dalle ore 13.00 alle ore 15.30, è possibile accostarsi al sacramento della  Confessione. Alle 15.30 sarà celebrata la S.Messa. 


A CHIUSURA DEL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

Melfi, 19 novembre 2016
 
 Ai Presbiteri, ai Diaconi,
alle Religiose e ai Religiosi, alle Consacrate,
ai Seminaristi, ai Fedeli Laici
della Chiesa che è in Melfi – Rapolla – Venosa.
 
Sorelle e Fratelli in Cristo,
con la Solennità di Cristo Re si chiude ufficialmente il Giubileo della Misericordia.
Come tanti altri eventi ecclesiali, il rischio che si corre è quello di “mettere in soffitta”, nello scrigno dei ricordi, anche questo momento straordinario di grazia che ci ha fatto riscoprire la bellezza e l’importanza del dono della misericordia, “architrave che sorregge la vita della Chiesa” (Misericordiae Vultus 10).
Possiamo mettere da parte ciò che è “fonte di gioia, di pace e di serenità”, non solo per noi ma anche per la Chiesa e il mondo intero? Possiamo, come ci ha ricordato Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo, rinunciare a ciò che è “la via che unisce Dio e l’uomo, oppure rinunciare alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato?” (MV 2).
Il segreto per non lasciarci rubare questo dono di inestimabile valore per la vita cristiana sta nell’accogliere con fiducia “la gioia del Vangelo, che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù” (Evangelii Gaudium 1). Gioia che scaturisce dall’amore misericordioso di Dio che “desidera il nostro bene e vuole vederci felici” (MV9), e che, sull’esempio dei discepoli di Gesù, ci invita ad “uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo” (EG 20).
Come ci ricorda Papa Francesco, “la Chiesa in uscita è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano” (EG24).
Cosa possiamo fare perché il Giubileo della Misericordia lasci una traccia indelebile nella nostra vita e in quella della Chiesa?
Basta girarsi attorno per scoprire quante persone hanno bisogno di chi generosamente si offra di “dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellite i morti”.
Mentre le povertà materiali balzano facilmente agli occhi, quelle spirituali si riconoscono più facilmente con gli occhi della fede: “consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”.
Le opere di misericordia, che molti di noi hanno riscoperto durante quest’anno giubilare, ci danno la spinta ad uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane. Sono la carta d’identità del discepolo-missionario che non si lascia condizionare dalle “consuetudini, gli stili, gli orari” o dal rischio di “sporcarsi con il fango della strada”, perché ha compreso molto bene che, senza i piccoli e concreti gesti di amore, di attenzione, di accoglienza, di comprensione verso gli altri, non si può assaporare la gioia della misericordia, “la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita” (MV 2).
Come acquisire la capacità di riconoscere la presenza di Cristo nel fratello povero o bisognoso di aiuto?
Innanzitutto rimettendo al centro della nostra vita e dell’attività pastorale la Parola di Dio non solo letta ma anche scrutata e vissuta. L’ascolto – obbediente della Parola di Vita ci permette di comprendere che la misericordia è la parola-chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi che “non si limita ad affermare il Suo amore ma lo rende visibile e tangibile” (MV 9).
È la Parola di Dio a illuminare i nostri pensieri, a riscaldare i cuori e a spingerci verso chi ha più bisogno di noi. Concretamente, sotto la direzione del Parroco e la coordinazione della Caritas parrocchiale e dei Centri di Ascolto, la prima cosa da fare è “la mappatura delle fragilità e delle povertà materiali e spirituali” presenti nel nostro vicinato e/o nei luoghi che abitualmente frequentiamo. A differenza di chi si rivolge alla Caritas per un aiuto economico (cibo, vestiario, contributo per le bollette della luce, gas, telefono), le altre forme di fragilità e povertà difficilmente vengono alla luce. Per tal motivo è necessario uscire all’incontro di questi fratelli e sorelle che spesso non chiedono neppure aiuto, perché strette dalla morsa del dolore e della sofferenza.
Sapremo raccogliere la sfida che l’Anno giubilare ci ha lanciato – essere misericordiosi come il Padre del Cielo – impegnandoci ad andare incontro a tutti, cercando con umiltà e pazienza chi è lontano? Sapremo dare realmente alla nostra comunità ecclesiale la forma di un’esperienza di fraternità perché non appaia come un’azienda o un’agenzia di servizi in cui si lavora con impegno ma senza comunione?
In diocesi abbiamo 29 aggregazioni laicali e 13 Confraternite. Un esercito a servizio del prossimo. Lavorando insieme per la stessa finalità – portare una parola e un gesto di consolazione ai poveri, annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù della società moderna, restituire la vista a chi non riesce più a vedere perché curvo su sé stesso, e restituire dignità a quanti ne sono stati privati (MV 16) – significa rendere di nuovo visibile la predicazione di Gesù nella sinagoga di Nazareth attraverso le risposte di fede che la testimonianza dei cristiani è chiamata ad offrire, facendo tesoro delle parole dell’Apostolo Paolo: «Chi fa opere di misericordia, le compia con gioia» (Rm 12,8).
Vi accompagnino sempre la benedizione del Signore e la protezione della Beata Vergine Maria, Madre di misericordia.
+ Gianfranco TODISCO