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GIOVANI E LAVORO: IL MESTIERE DI RISCHIARE


Giovedì  16 settembre si è tenuto a Rionero in Vulture presso la Casa della Gioventù il forum diocesano ‘Giovani e lavoro: il mestiere di rischiare’. La comunità ecclesiale, il Progetto Policoro, il Vescovo si sono messi  in ascolto dei giovani che hanno sempre più difficoltà a farsi strada nel mondo del lavoro.
I giovani, scoraggiati, vedono diminuire le probabilità di entrare nel mercato del lavoro andando incontro a tutte le difficoltà e incertezze che ne conseguono: prolungamento infinito dell’adolescenza, impossibilità di uscire dalla casa dei genitori e di crearsi una famiglia propria, insoddisfazione personale. Queste sono le problematiche emerse durante il dibattito nel quale si sono confrontati giovani diplomati e laureati della diocesi, i quali ‘ pur incontrando innumerevoli ostacoli alla loro realizzazione nonostante l’impegno e gli ottimi risultati in termini di formazione ‘ hanno mostrato comunque voglia di spendere i propri talenti sul territorio che li ha visti nascere: la Basilicata.
A loro il vescovo e il Progetto Policoro hanno assicurato un accompagnamento e un sostegno costante nelle scelte di vita. La Chiesa ‘ come una madre ‘ si fa compagna dei giovani nel cammino difficile della ricerca di una propria collocazione nel mondo del lavoro. Uscire dalla solitudine è il primo passo per non perdere l’entusiasmo e la voglia di ‘fare’ e di rischiare  che sono propri dei giovani.
Il forum sarà seguito da altri incontri itineranti di approfondimento e discussione delle tematiche del lavoro.
Lucia Lovaglio

San Giustino De Jacobis: la sfida della missione oggi


La nostra comunità diocesana, si è ritrovata a Materdomini sabato 11 settembre, per l’ormai tradizionale assemblea diocesana. E’ stato un incontro straordinario e ricco di spunti. Al centro dell’assemblea, dunque, la figura di santità di San Giustino. Per la nostra diocesi questo è un anno particolare: il  vescovo, Padre Gianfranco, ha voluto che fosse dedicato a San Giustino De Jacobis, un Santo missionario della famiglia di San Vincenzo De Paoli, nato a San Fele. Durante l’omelia della sua canonizzazione, avvenuta il 26 ottobre 1975, papa Paolo VI disse:  ‘ San Giustino ha un solo torto: quello di essere poco conosciuto.’ Per riparare a quel torto, desideriamo che egli venga amato e conosciuto dalla nostra comunità. Dopo la preghiera iniziale e il saluto del vescovo, Padre Luigi Mezzadri c.m. ci ha introdotto in questo lungo viaggio di (ri)scoperta della figura del Santo. Il nome di Giustino, la sua fama di apostolo e di padre è legata ormai alla terra che egli ha adottato come seconda patria quando partì per evangelizzarla: Abissinia, una terra cha l’ha ricambiato con un amore grande, vivo ancora ai nostri giorni. L’amore per i fratelli più poveri, l’umiltà della conversazione, la generosità del sacrificio sono le sue caratteristiche fondamentali. I tratti essenziali della vita e dell’opera di Giustino ci hanno dato anche misura della loro attualità. Innanzitutto ci ha fatto comprendere meglio che cosa significa essere Missionari”
Bisogna rifuggire dal rischio di intendere la missione come una cosa per eroi: ognuno, nel proprio piccolo, può muoversi all’incontro con l’altro. Il punto di partenza è l’ascolto per capire ciò di cui l’altro ha bisogno, cogliere i suoi aneliti più profondi ed autentici.   Ogni missionario è come se prestasse la sua voce, il suo cuore, le sue mani e piedi alla comunità per portare a tutti l’amore di Cristo e il Vangelo della carità vissuto nella Chiesa.
L’eredità che Giustino ci ha lasciato è ricca di esempi e di ispirazioni: e sterile sarebbe la nostra acclamazione a lui, se non fosse accompagnata dal desiderio di continuare la sua opera. I  coniugi Claudio e Ursula Bachetti di  Ascoli Piceno, che  hanno fatto esperienza missionaria per sei anni in Mozambico, ci hanno dato la possibilità, con la loro testimonianza,  di riscoprire la bellezza di una vita radicata nel Vangelo. Persone semplici, persone comuni che hanno scelto di condividere un pezzo della loro vita con persone meno fortunate. Solo ritrovandoci nelle fondamenta della fede, possiamo rilanciare la nostra presenza nel mondo. Nel pomeriggio i gruppi di lavoro. Il gruppo come strumento formativo ci ha dato la possibilità di relazionarci, di condividere esperienze e riflessioni ma anche attraverso l’esperienza narrata e testimoniata di ciascuno, ci siamo impegnati a realizzare progetti comuni e condivisi. La Santa Messa nel Santuario ha concluso la nostra giornata. Non resta che metterci in cammino sulle orme di San Giustino. Buon Viaggio!!!!!!!
I Santi si onorano con l’imitazione: capire il loro valore e riviverlo nei nostri tempi è la dimostrazione concreta che la loro figura non è morta’
Marianna PICCOLELLA

ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON RAFFAELE MECCA

Un clima di grande commozione ha caratterizzato la celebrazione eucaristica per l’ordinazione sacerdotale di don Raffaele Mecca, avvenuta a Barile  il 14 Agosto u.s., nei primi vespri dell’Assunzione della Beata Vergine Maria. Ad officiare la celebrazione, S.E. Padre Gianfranco Todisco,  ed i sacerdoti della diocesi, alla presenza di tantissimi fedeli di Barile e della comunità diocesana. Presenti anche il Vescovo emerito  mons. Vincenzo Cozzi, don Ferdinando Castriotti, sacerdote ‘Fidei donum’  in Honduras ed il Rettore del Seminario di Potenza don Filippo Niccolò. Un’ordinazione sentita e partecipata grazie anche all’affabile personalità di don Raffaele che ha saputo farsi amare in tutte le comunità dove è stato chiamato a prestare il servizio pastorale. Diversi pullman sono accorsi dalle zone in cui il novello sacerdote ha assolto al suo compito di diacono. Una buona rappresentanza della diocesi si è raccolta infatti nella piccola comunità barilese, arrivando a contare circa 700 persone. Ad ospitare la celebrazione, il piazzale davanti al convento carmelitano. Forte l’incoraggiamento a don Raffaele che nel clima di emozione generale ha preso l’impegno ad essere sacerdote. Il giorno 15 la sua ‘prima messa’ in cui il nuovo sacerdote ha confermato i suoi propositi: essere egli stesso segno di ringraziamento al Signore con l’aiuto della Beata Vergine che liturgicamente ha accompagnato la sua ordinazione.
                                                                                           Gerardo Volonnino

MONS. COZZI: 60° ORDINAZIONE SACERDOTALE


Il 12 agosto 2010 nella Basilica Cattedrale di Melfi alle ore 19.00 Mons. Vincenzo COZZI ha celebrato il 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Nato il 26 novembre 1926 a Lauria (PZ) è stato ordinato sacerdote il 18 giugno del 1950 ed eletto vescovo della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa il 12 settembre del 1981, mentre era parroco a Lagonegro e Vicario di Tursi-Lagonegro. Fu consacrato Vescovo il 25 ottobre del 1981 e fece il suo ingresso nella nostra diocesi il 25 novembre del 1981. E’ stato vicepresidente e delegato per la Liturgia e la Famiglia nella CEB.
Particolare attenzione ha prestato alla ‘pastorale della famiglia’. La ‘fraternità sacerdotale’, il ‘ministero della Parola’, la ‘promozione dei laici,    hanno caratterizzato il  suo ministero episcopale.
Ancora oggi presta il suo servizio per le confessioni, le predicazioni, ecc, a Trecchina dove attualmente vive.
Ha terminato il suo mandato il 13 dicembre  2002, data dell’elezione dell’attuale Vescovo Mons. Gianfranco Todisco.
Il suo ritorno  a Melfi per festeggiare l’anniversario è stato motivo di gioia per la nostra comunità che lo ha ricambiato accogliendolo con affetto e vivendo con lui un momento di convivialità dopo la celebrazione Eucaristica.
Pina Amoroso