“Lo spettacolo di decadenza di valori morali che i mezzi di comunicazione stanno offrendo in questi giorni non può lasciarci indifferenti”. Ad affermarlo è stato, questo pomeriggio, mons. Gianfranco Todisco, vescovo della diocesi di Melfi ‘ Rapolla ‘ Venosa, nel consueto incontro annuale, in occasione della festa di sant’Alessandro con gli amministratori locali, i dirigenti e responsabili di attività culturali, economiche e sociali ed i rappresentanti delle aggregazioni ecclesiali. “E non mi riferisco ‘ ha aggiunto il presule – solamente alla separazione che molti fanno della vita privata dal ruolo pubblico che si ricopre per giustificare comportamenti scandalosi, ma al fatto che sono proprio i genitori, a volte, a giustificare certi comportamenti, a dir poco scandalosi, delle loro figlie, disposte a tutto, anche a vendere il loro corpo, pur di raggiungere successo e notorietà”. Per mons. Todisco “educare è soprattutto un impegno d’amore” che è un “compito non facile, ma neppure impossibile, che richiede il coinvolgimento non solo dei genitori e degli insegnanti, ma anche degli uomini politici, degli imprenditori e di tutti coloro che, come la chiesa, hanno a cuore il bene comune”.Nel corso del suo discorso mons. Todisco ha ricordato “l’importanza dell’etica nella vita della comunità”, che è un “problema serio, che non può essere relegato solamente alla sfera privata”. Il pastore ha ricordato che “una società che non riconosce il valore di regole e comportamenti che affondano la loro ragione d’essere nella dignità della persona umana, non professa quel sano laicismo che permette non solo di esprimere liberamente la propria fede senza imporla a nessuno, ma riconosce anche il valore universale dell’etica”. Valori come “l’onestà, la solidarietà, la cortesia, la sobrietà, il decoro, non possono essere considerati solamente valori dei credenti, ma rappresentano il fondamento delle grandi civiltà e della storia del nostro Paese”. Mons. Todisco si è detto anche convinto che “di fronte alla caduta di stile, noi cristiani abbiamo la responsabilità di ritrovare una nuova risolutezza nel professare la fede e nel compiere il bene, per continuare con coraggio ad essere vicini agli uomini” e a “sentirci impegnati nella ricerca di quel bene comune, che non può essere considerato solamente come la somma del bene dei singoli”.(dal SIR del 9 febbraio 2011)
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UNA PAGINA DIOCESANA SUL QUOTIDIANO “AVVENIRE”
DOMENICA 27 Febbraio, secondo appuntamento con il quotidiano AVVENIRE, troverai un’intera pagina dedicata agli avvenimenti ed alla vita pastorale della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. La copia del giornale potrà essere acquistata direttamente in parrocchia, sempre al costo di ‘.1,20 – Per eventuali abbonamenti (vi sono diverse opzioni) rivolgersi in parrocchia.
ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DIOCESANO DI AZIONE CATTOLICA
Si è tenuta, nei giorni 19 e 20 febbraio u.s. l’Assemblea Diocesana dei dirigenti e delegati di Azione Cattolica per procedere al rinnovo delle cariche sociali per il prossimo triennio 2011-2014. In particolare il giorno 20, si è proceduto all’elezione del nuovo consiglio diocesano. Sono risultati eletti per il settore adulti: Peppino Altieri, Remo Strazzo, Maria Luigia Bozza, Loredana Stante e Angelo Casorelli; per il settore giovani: Incoronata Di Lorenzo, Luigi Sasso, Pierluigi Vitucci, Francesca Giuliano e Alba Petrarulo; per l’ACR: Erminia Pantaleo, Gianvito Lamorte, Angela Di Lalla, Luigi Consiglio e Buccino Savina. Angela Pennella
CENTENARIO CONSACRAZIONE MONS. VIRGILIO
Celebrata nella Concattedrale di Venosa il 7 febbraio u.s. la ricorrenza del centenario della Consacrazione episcopale di S.E. Mons. Emanuele Virgilio, originario di Venosa. La figura esemplare di Mons. Virgilio è stata presentata da S.E. Mons. Rocco Talucci, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, alla presenza di S.Em. il sig. Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo.
GIORNATA DIOCESANA PER LA VITA
XXXIII Giornata per la vita ‘Educare alla pienezza della vita’ La Chiesa italiana ha celebrato il 6 febbraio la XXXIII Giornata per la vita. Anche quest’anno la Commissione diocesana darà il suo discreto ma qualificato contributo di riflessione e di proposta alla comunità cristiana.
Centro Hospitalis (ex Ospedale) di Melfi 27.2.2011 ‘ Ore 16PROGRAMMAOre 16 ‘ Accoglienza e saluto dei responsabiliOre 16,30 ‘ Proiezione Film ‘ ROSSO COME IL CIELO’Ore 18 ‘ Dibattito e testimonianza Ore 18,30 ‘ Conclusioni del Vescovo S.E. Mons. Gianfranco Todisco I Responsabili della Commisisone diocesana per la famiglia Emidio e Angela Priore – d.Gilberto Cignarale
LA CHIESA DIOCESANA FESTEGGIA S.FRANCESCO DI SALES
E’ stata celebrata a Melfi il 24 gennaio u.s. la festa dei giornalisti e degli operatori della comunicazione, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la memoria di S. Francesco di Sales, patrono appunto dei giornalisti.La ricorrenza è stata voluta dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. L’incontro si è aperto con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo della diocesi mons. Gianfranco Todisco, nella Cattedrale della città, roccaforte dell’Imperatore Federico II. Subito, a seguire, il Vescovo ha incontrato i giornalisti nella sala degli stemmi del Palazzo Vescovile. Un incontro in cui è stato innanzitutto evidenziato il ruolo fondamentale dei mezzi di comunicazione nella società odierna e nella Chiesa. Importanti indicazioni sono state presentate dal vescovo, indicazioni inerenti l’Orientamento pastorale che l’episcopato italiano si è dato per tutto il prossimo decennio. ‘Educare alla vita buona del Vangelo’, è questa la sfida che la Chiesa italiana intende perseguire nei riguardi dell’educazione. Diverse sono le responsabilità evidenziate. L’educazione non deve essere precipuo appannaggio delle tradizionali cellule sociali, quali la famiglia, la scuola e la Chiesa, ma è la società tutta, chiamata a creare le condizioni favorevoli al suo sviluppo. La società deve sviluppare quegli stili di vita sani e rispettosi dei valori fondamentali in cui un vero cristiano si trova a crescere, ad accogliere l’altro e in cui sviluppare quel vero senso di responsabilità. E in questo scenario è richiesto principalmente ai mezzi di comunicazione sociale svolgere un importante compito.Tutta la Chiesa guarda con interesse il ruolo dei media nell’era massmediale perché questi velocizzano e annullano vorticosamente le distanze fra le persone, ma necessitano, oltremodo, di un continuo controllo per quanto concerne il loro uso, controllo che deve anzitutto servire ad orientare la morale di ognuno. E tutto questo perché l’impegno educativo nella cultura mediatica costituisce un ambito privilegiato per la missione della Chiesa del Terzo millennio. Nel corso della serata tanti i temi intavolati durante l’incontro e diversi anche gli interventi degli operatori della comunicazione che a diverso titolo hanno evidenziato punti critici e di forza del lavoro giornalistico fino alla considerazione ultima, che, fare il mestiere di divulgatore di notizie trattasi di una vera e propria missione. Quotidianamente si è chiamati a svolgere il lavoro alla luce dei valori cristiani in una società che sta perdendo il senso etico in ogni ambito, perciò la Chiesa, oggi più che mai, abbisogna di operatori fortemente ispirati ai valori cristiani. A conclusione dell’incontro è stato fatto dono ai convenuti dell’annuario diocesano e una foto ricordo ha immortalato questo giorno in cui ognuno è chiamato a farsi responsabile portavoce della buona novella di Gesù.Marcella Viggiano
COLLEGIO ETIOPICO, VOCE DI SPERANZA
Il 29 gennaio u.s. il Papa ha ricevuto la comunità dell’Istituto che celebra il 150° dalla morte del patrono, san Giustino De Jacobis «Siete segno di speranza per i vostri Paesi d’origine»« Voi siete un segno di speranza, specialmente per la Chiesa nei vostri Paesi di origine». Lo ha detto ieri Benedetto XVI, ricevendo in udienza la comunità del Pontificio Collegio etiopico in Vaticano, in occasione del 150° anniversario della morte del loro patrono, san Giustino De Jacobis. Una «luminosa figura», come lo ha definito il Papa, che dedicò tutta la sua vita al servizio del popolo abissino, e in particolare alla formazione di preti etiopi nel contesto «universale» della Chiesa. Per questo, ha aggiunto il Pontefice, «sono certo che l’esperienza di comunione vissuta qui a Roma vi aiuterà anche a portare un prezioso contributo alla crescita e alla pacifica convivenza delle vostre amate nazioni».
Giustino infatti, ha spiegato Benedetto XVI, «missionario in Etiopia, nel Tigrai, prima ad Adua e poi a Guala, dove pensò subito a formare preti etiopi, dando vita ad un seminario chiamato ‘Collegio dell’Immacolata’, con il suo zelante ministero operò instancabilmente perché quella porzione di popolo di Dio ritrovasse il fervore originario della fede, seminata dal primo evangelizzatore, san Frumenzio». In particolare, egli «intuì con lungimiranza che l’attenzione al contesto culturale doveva essere una via privilegiata sulla quale la grazia del Signore avrebbe formato nuove generazioni di cristiani. Imparando la lingua locale e favorendo la plurisecolare tradizione liturgica del rito proprio di quelle comunità, egli si adoperò anche per un’efficace opera ecumenica».
Da qui la riflessione di papa Ratzinger è arrivata a soffermarsi sull’attività del Pontificio Collegio, che sostiene i seminaristi «nel loro impegno di preparazione teologica, spirituale e pastorale ». I sacerdoti formati a Roma, è stata quindi la sua esortazione, una volta rientrati nella comunità d’origine o quando accompagnano i connazionali emigrati all’estero devono «suscitare in ciascuno l’amore a Dio e alla Chiesa». Così, seguendo l’esempio di san Giustino, «per voi sacerdoti e seminaristi è tracciata la via della santità» ha proseguito il Papa; santità che «si colloca quindi nel cuore stesso del mistero ecclesiale ed è la vocazione a cui tutti siamo chiamati ». I santi infatti «non sono un ornamento che riveste la Chiesa dall’esterno, ma sono come i fiori di un albero che rivelano la inesauribile vitalità della linfa che lo percorre».
Nonostante il carattere proprio della vocazione di ciascuno, ha poi osservato Benedetto XVI, «non siamo separati tra di noi; siamo invece solidali in comunione all’interno di un unico organismo spirituale ». Cristo, ha detto ancora, ha «conquistato la nostra vita». E tuttavia, «non sopprime le qualità caratteristiche della persona». Al contrario, ha concluso, «le eleva, le nobilita e, facendole sue, le chiama a servire il suo mistero e la sua opera ».UDIENZA DEL SANTO PADRE ALLA COMUNITA’ DEL PONTIFICO COLLEGIO ETIOPICO
Giustino infatti, ha spiegato Benedetto XVI, «missionario in Etiopia, nel Tigrai, prima ad Adua e poi a Guala, dove pensò subito a formare preti etiopi, dando vita ad un seminario chiamato ‘Collegio dell’Immacolata’, con il suo zelante ministero operò instancabilmente perché quella porzione di popolo di Dio ritrovasse il fervore originario della fede, seminata dal primo evangelizzatore, san Frumenzio». In particolare, egli «intuì con lungimiranza che l’attenzione al contesto culturale doveva essere una via privilegiata sulla quale la grazia del Signore avrebbe formato nuove generazioni di cristiani. Imparando la lingua locale e favorendo la plurisecolare tradizione liturgica del rito proprio di quelle comunità, egli si adoperò anche per un’efficace opera ecumenica».
Da qui la riflessione di papa Ratzinger è arrivata a soffermarsi sull’attività del Pontificio Collegio, che sostiene i seminaristi «nel loro impegno di preparazione teologica, spirituale e pastorale ». I sacerdoti formati a Roma, è stata quindi la sua esortazione, una volta rientrati nella comunità d’origine o quando accompagnano i connazionali emigrati all’estero devono «suscitare in ciascuno l’amore a Dio e alla Chiesa». Così, seguendo l’esempio di san Giustino, «per voi sacerdoti e seminaristi è tracciata la via della santità» ha proseguito il Papa; santità che «si colloca quindi nel cuore stesso del mistero ecclesiale ed è la vocazione a cui tutti siamo chiamati ». I santi infatti «non sono un ornamento che riveste la Chiesa dall’esterno, ma sono come i fiori di un albero che rivelano la inesauribile vitalità della linfa che lo percorre».
Nonostante il carattere proprio della vocazione di ciascuno, ha poi osservato Benedetto XVI, «non siamo separati tra di noi; siamo invece solidali in comunione all’interno di un unico organismo spirituale ». Cristo, ha detto ancora, ha «conquistato la nostra vita». E tuttavia, «non sopprime le qualità caratteristiche della persona». Al contrario, ha concluso, «le eleva, le nobilita e, facendole sue, le chiama a servire il suo mistero e la sua opera ».UDIENZA DEL SANTO PADRE ALLA COMUNITA’ DEL PONTIFICO COLLEGIO ETIOPICO
IL VESCOVO INCONTRA GLI AMMINISTRATORI LOCALI
Come di consueto, ogni anno, in occasione della festa di Sant’Alessandro, Patrono della città di Melfi e della Diocesi, il vescovo Mons. Todisco incontra gli Amministratori locali, i Dirigenti e Responsabili di Attività Culturali, Economiche e Sociali ed i rappresentanti delle Aggregazioni ecclesiali. L’incontro si terrà a Melfi alle ore 17.30 del 9 febbraio nel Salone degli Stemmi dell’Episcopio.
Venosa: CENTENARIO CONSACRAZIONE MONS. VIRGILIO
Si terrà lunedì 7 febbraio l’incontro commemorativo in occasione del centenario di consacrazione episcopale di S.E. Mons. Emanuele Virgilio, nativo di Venosa. Dopo la santa messa delle ore 17.30 nella Concattedrale di Venosa, seguirà il convegno con una relazione a cura di S.E. Mons. Rocco Talucci, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni. Le conclusioni saranno affidate a S.Em. il Cardinale Paolo ROMEO, Arcivescovo di Palermo.
CORSO PER ANIMATORI MISSIONARI
Promosso dal Suam nazionale, il corso si terrà a Pesaro dal 28 febbraio al 4 marzo 2011.