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SERVIZIO DIOCESANO TUTELA MINORI

“Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme (1 Cor 12,26). Guardando al passato, non sarà mai abbastanza ciò che si fa per chiedere perdono e cercare di riparare il danno causato. Guardando al futuro, non sarà mai poco tutto ciò che si fa per dar vita a una cultura capace di evitare che tali situazioni non solo non si ripetano, ma non trovino spazio per essere coperte e perpetuarsi. Il dolore delle vittime e delle loro famiglie è anche il nostro dolore, perciò urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità.” (Lettera del Santo Padre Francesco al Popolo di Dio, 20 agosto 2018) 

Questo forte e ineludibile appello orienta le decisioni e le prassi da consolidare nella nostra Diocesi a tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Per questo motivo il nostro Vescovo ha istituito il “Servizio diocesano per la tutela dei minori” con le caratteristiche di seguito descritte.

I PRINCIPI DELLE “LINEE GUIDA”

  • il rinnovamento ecclesiale, che pone al centro la cura e la protezione dei più piccoli e vulnerabili come valori supremi da tutelare, punto di riferimento imprescindibile e criterio dirimente di scelta;
  • l’ascolto delle vittime e la loro presa in carico;
  • l’impegno per sviluppare nelle comunità una cultura della protezione dei minori, di cui è parte la formazione degli operatori pastorali;
  • una selezione prudente dei candidati agli ordini sacri e alla vita consacrata;
  • la collaborazione con l’autorità civile nella ricerca della verità e nel ristabilimento della giustizia;
  • la scelta della trasparenza, sostenuta attraverso un ‘informazione corretta, attenta a evitare strumentalizzazioni e parzialità;
  • l’individuazione di strutture e servizi a livello nazionale, interdiocesano e locale, finalizzati a promuovere la prevenzione grazie all’apporto di competenze e professionalità.

I COMPITI DEL SERVIZIO DIOCESANO TUTELA MINORI

  • monitorare e documentare le iniziative di prevenzione e formazione, nonché le modalità di attuazione a livello locale delle Linee guida nazionali;
  • accompagnare le singole diocesi, comunità religiose, associazioni o altre realtà ecclesiali nella stesura di protocolli e indicazioni di buone prassi per la tutela dei minori;
  • stimolare, promuovere e coordinare l’informazione e la formazione degli operatori pastorali sulle tematiche della tutela dei minori e della prevenzione degli abusi;
  • se richiesto dal Vescovo diocesano o dal Superiore Maggiore competente, accogliere e trattare secondo i protocolli stabiliti dal SNTM le segnalazioni di abusi sessuali in ambito ecclesiale.

CHI SIAMO

Il Servizio diocesano per la tutela minori è un servizio chiamato a collaborare con le diverse realtà ecclesiali e sociali nella promozione di una cultura della “cura”, dell’amore e del rispetto verso i minori e le persone vulnerabili. È composta da professionisti con specifiche competenze pastorali, psicologiche, pedagogiche, canonistiche, giuridiche, comunicative.

Si propone di organizzare incontri di formazione specifici per tutti coloro che operano a contatto con i minori: sacerdoti, religiosi, catechisti, animatori, educatori, responsabili scout o di altri gruppi educativi ecclesiali, allenatori, volontari; una particolare attenzione la rivolgiamo alla formazione del personale di scuole dell’infanzia e primarie e degli operatori pastorali.

Ci rivolgiamo alla Diocesi ma anche a gruppi più ristretti, come Parrocchie, gruppi educativi o società sportive

Responsabile del Servizio diocesano: don Francesco DISTASI

Indirizzo mail: tutelaminori@diocesimelfi.it

INDICAZIONI “ZONA ROSSA”

Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa

A fronte dell’aumento dell’indice di contagiosità Rt la nostra Regione è stata dichiarata zona rossa a partire da lunedì 1° marzo 2021.
In conformità a tali disposizioni e alle conseguenti limitazioni volte a ridurre il più possibile la mobilità delle persone, anche nel territorio diocesano, da lunedì sono da ritenersi sospese tutte le iniziative in presenza eccetto le celebrazioni liturgiche nei luoghi di culto.
Siano sospese fino a nuove disposizioni tutte le attività pastorali in presenza, in particolare

  • catechismo, incontri formativi e attività di oratorio di tutti i gruppi parrocchiali e delle aggregazioni,
  • riunioni di qualsiasi tipo (come incontri organizzativi e assemblee varie…),
  • celebrazioni specifiche (ad es. prime comunioni, confermazioni, ecc …),
  • comunione agli ammalati e agli anziani presso il loro domicilio.

Si eviti anche di organizzare celebrazioni della via crucis nell’aula liturgica in forma itinerante. La via crucis potrà essere effettuata come momento contemplativo lasciando i fedeli tra i banchi, come durante la celebrazione eucaristica.
Si ricorda anche che, per gli spostamenti consentiti è comunque necessaria l’autocertificazione, anche per la partecipazione alle celebrazioni eucaristiche.
Gli uffici della Curia rimarranno aperti, ma è consigliabile limitare il più  possibile l’accesso in presenza e consultarli da remoto.
Per quanto riguarda le celebrazioni liturgiche nei luoghi di culto, invece, non ci sono variazioni: permane la disciplina attualmente in corso, così come normato dal protocollo siglato il 7 maggio 2020 tra CEI e governo e successive integrazioni.
Si ribadisce altresì, come comunicato a voce nell’ultimo ritiro spirituale, la linea prudenziale per eventuali esequie di defunti COVID, ovvero di limitarsi alla benedizione al cimitero. Se pur l’arcidiocesi di Potenza ha dato indicazioni diverse anche altre diocesi si muovono nella linea prudenziale da noi scelta.
Si raccomanda comunque massima prudenza e osservanza scrupolosa delle norme circa il distanziamento tra le persone, corretto utilizzo dei dispositivi di protezione personali e la corretta sanificazione dei luoghi.

d.Mauro Gallo
Vicario Generale

PRAPARAZIONE AL SACRAMENTO DEL MATRIMONIO

Tenuto conto delle difficoltà che potrebbero presentarsi per l’organizzazione dei percorsi di preparazione al sacramento del matrimonio sia legate all’emergenza COVID 19 e sia per la mancanza in parrocchia di una coppia animatrice del percorso, l’Ufficio Diocesano Famiglia in accordo con il Vescovo ha ritenuto opportuno supportare le parrocchie che ne avessero bisogno.
In particolare si è pensato di programmare percorsi interparrocchiali per i nubendi coordinati dalle coppie dell’Ufficio Famiglia oppure, in ultima ipotesi, di organizzare incontri online in piattaforma per i nubendi.
Si precisa che gli eventuali incontri online non sono da considerarsi un percorso completo, ma andranno naturalmente integrati con altri incontri programmati in parrocchia.
Le parrocchie che desiderano usufruire di questa opportunità possono contattare la Commissione entro il 10 febbraio 2021 con le seguenti modalità: tel. 335.6729286 (dopo le ore 19.00) o tramite mail all’indirizzo: pastoralefamiliare.melfi@virgilio.it
Rimaniamo a disposizione per chiarimenti ed eventuali adesioni
Melfi,23 gennaio 2021

Ufficio Diocesano Famiglia e Vita

ANNO DI SAN GIUSEPPE

L’otto dicembre scorso il Santo Padre ha indetto l’anno di S. Giuseppe, occasione importante per riscoprire questa figura straordinaria.

È stata concessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria alle solite condizioni e in specifiche circostanze.

È un’occasione preziosa per sentirci sempre più FAMIGLIA anche a livello diocesano.

Alleghiamo un piccolo promemoria con la preghiera a S. Giuseppe e le indicazioni per ricevere l’indulgenza plenaria.

Un augurio speciale a tutte le famiglie.

UFFICIO DIOCESANO PASTORALE FAMILIARE


SAN GIUSTINO DE JACOBIS

PROTETTORE DEI LUCANI NEL MONDO

La commissione missionaria regionale, con grande gioia accoglie la decisione della  Conferenza Episcopale di Basilicata di elevare San Giustino de Jacobis a “protettore dei lucani nel mondo”.
Il progetto, sottoposto all’attenzione dei vescovi della Basilicata lo scorso Giugno dal Vescovo Sua  Ecc.za Rev.ma Mons. Ciro Fanelli ,vescovo della diocesi di Melfi -Rapolla-Venosa e dal parroco di San Fele, Don Michele Del Cogliano, ha visto l’approvazione della fase finale del progetto che  richiama la missionarietà della chiesa  nella figura di un santo, San Giustino De Jacobis, nostro conterraneo, nativo di San Fele. Un santo anticipatore di  tutto ciò che sarebbe stato alla base delle odierne tematiche quali intercultura, ecumenismo e mediazione culturale facendosi semplicemente promotore dell’amore di Cristo.
Il  progetto ha  preso  vita per  sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto delle culture diverse dalla propria, allo sviluppo del senso civico, alla tolleranza, all’accoglienza e soprattutto alla promozione del bene comune.
Tutti questi valori sono la sintesi dell’amore che genera persone nuove e coraggiose, pronte a varcare i confini dell’egoismo.
Già la diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa aveva dato vita a molteplici iniziative per far conoscere la figura del Santo:
-concorsi letterari rivolte alle scuole;
-benedizione della statua da parte di Papa Francesco  nell’Ottobre del 2019 nella cui occasione Papa Francesco aveva donato ai sanfelesi  parole di incoraggiamento nel saper  essere   “generosi annunciatori del Vangelo”;
-donazione di una lampada da tenere accesa in tutte le parrocchie della diocesi;
-borsa di studio sulla ricerca della figura di San Giustino in collaborazione con il comune di San Fele e l’Università di Basilicata;
-accoglienza della reliquia del Santo, conservata nella cappella dei Vergini a Napoli, presso la chiesa madre di San Fele per la durata di un mese;
-commemorazione della nascita di San Giustino a livello diocesano il 9 Ottobre a San Fele con la partecipazione di tutta la regione ecclesiastica della Basilicata, del vescovo metropolita Mons. Ligorio e del presidente del consiglio di Basilicata, Dott. Carmine Cicala, con il quale si intraprendeva un percorso fatto di dialogo con le istituzioni in vista del bene comune.
Nell’occasione il parroco ha rivolto l’invito ai Vescovi nel  voler far conoscere il santo in tutta la regione ecclesiastica come patrimonio di amore e spiritualità con queste parole:
“Come il santo ha varcato i confini del suo paese natìo, San Fele, cosi noi  abbiamo pensato  di dare concretezza alla chiesa in uscita che, come ha ricordato Giovanni Paolo II nel messaggio per la giornata Missionaria mondiale nel lontano 1981 -La vitalità di una Chiesa si misura dal suo dinamismo missionario. La missione fa vivere la maturità della fede e la pienezza della cattolicità. Dove essa manca o è debole, si ha una Chiesa incompleta o malata-”
Un modello, dunque, non solo per le nuove generazioni ma anche per i lucani nel mondo che, pur avendo lasciato la propria terra, vivono ancora forte il legame con le origini.
San Giustino de Jacobis ci insegna che l’uomo può essere cittadino del mondo.
Da qui la proposta alla Conferenza episcopale di Basilicata nel promuovere, come  patrimonio culturale immateriale della Basilicata, la figura del Santo Lucano  compatrono della Basilicata insieme con  San Gerardo Maiella  istituzionalizzando, a  San Fele, la giornata di “San Giustino De Jacobis – protettore degli emigranti e in particolare dei lucani nel mondo” –  affinché intorno a questa figura possano incontrarsi e riconoscersi tutti i migranti, in segno di unità e di appartenenza  esplicitando il concetto “il mondo casa di tutti”.
Il tutto sarebbe alla base della   promozione e  valorizzazione   del territorio come sviluppo della cultura turistica e dell’accoglienza in quanto San Giustino incarna il tema missionario di questo nuovo anno “tessitori di fraternità”. Il progetto viene sostenuto anche dalle associazioni dei lucani nel mondo che collaborano attivamente alla diffusione del messaggio di San Giustino de Jacobis.
E’ previsto inoltre  la creazione di un ponte di solidarietà con l’Etiopia, terra in cui San Giustino si è fermato per evangelizzare, dando vita a un’opera di carità che porterà il nome del Santo lucano, in maniera tale da concretizzare l’amore per i fratelli mettendosi al servizio dei più deboli.
La diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa nella persona del Vescovo Mons. Ciro Fanelli e nella persona del parroco di San Fele Don Michele Del Cogliano, ringrazia vivamente i vescovi lucani per la sensibilità dimostrata e soprattutto per la comunione che porta ad essere un corpo solo in Cristo.

Commissione Missionaria Regionale CEB

 

CONFERENZA EPISCOPALE DI BASILICATA

COMUNICATO STAMPA

I Vescovi delle sei Diocesi Lucane si sono incontrati il giorno 01 febbraio 2021 presso la sede CEB a Potenza. Intensa sessione di lavoro nella quale i presuli hanno riflettuto sulla Celebrazione dei Sacramenti in tempo di pandemia, assicurando ancora una volta la loro vicinanza a quanti sono colpiti dalla sofferenza.
Si è, altresì, fatta una riflessione sull’attuale situazione delle Diocesi nella nostra regione Basilicata, dove tante comunità vedono, man mano, diminuire il numero dei propri abitanti, e in quale modo si può continuare ad offrire un’attenta cura pastorale al popolo di Dio, che risponda sempre meglio alla compagine che si prospetta davanti a tutti noi.
Per quanto riguarda l’Istituto Teologico di Basilicata, si è fatta una riflessione sull’attuazione delle recenti indicazioni della Congregazione per l’Educazione Cattolica che rivaluta il valore dei centri teologici (Istituto Teologico e Istituto di Scienze Religiose).
È stata presentata la relazione annuale del Tribunale Ecclesiastico di Basilicata sulle attività processuale dello stesso nel 2020, e sul prezioso servizio pastorale che svolge a favore delle chiese di Basilicata.
I Vescovi hanno esaminato ed accolto la proposta della Federazione Associazioni Lucane in Svizzera nell’indicare la figura di San Giustino De Jacobis quale speciale protettore dei lucani nel mondo.