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NUOVE DIRETTIVE IN MATERIA DI ABORTO FARMACOLOGICO RU-486

La Consulta Regionale e le Aggregazioni Laicali di Basilicata scrivono al Ministro della Sanità

Lettera aperta al Ministro Speranza sulla RU-486

Egregio sig. Ministro,

attraverso poche parole, abbandonando lo stile comunicativo misurato e istituzionale tenuto durante l’emergenza Covid-19, Lei ha di recente voluto, con enfasi, annunciare nuove direttive in materia di aborto farmacologico, precisando che a breve l’uso della RU-486 sarà consentito senza obbligo di ricovero e fino a tutta la nona settimana di gestazione.
Tali scelte sembrano consolidare la scelta di una privatizzazione e ulteriore banalizzazione della vicenda abortiva, sottostimando peraltro i danni per la salute della donna, sui quali esiste una vasta casistica, derivanti dall’uso di un composto chimico e le connesse conseguenze psichiche.
Lei ha affermato che si tratterebbe di direttive “basate sull’evidenza scientifica”, eppure sussiste una primigenia verità: l’indiscutibile e intangibile dignità della vita, di ogni vita che fin dal suo albore resta in se stessa, sempre e comunque, un bene intangibile e indisponibile. Continuare ad ampliare le possibilità di soppressione della vita smentisce di fatto tale evidenza, e non mostra adeguato interesse per il sostegno alla natalità e per l’effettiva tutela del concepito.
Lei definisce queste direttive “un passo avanti importante nel pieno rispetto della 194” e in tal modo sembra schierarsi dalla parte di chi interpreta e attua tale legge senza tenere in sufficiente considerazione le finalità annunciate dal suo art. 1, ove si afferma che lo Stato “riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”.
Ci aspettiamo dunque che Lei, Ministro della Repubblica e rappresentante di tutti i cittadini, voglia impegnarsi nel superamento della sostanziale doppiezza della 194 e che non si fermi ad una sua lettura a senso unico, per cui Le chiediamo di concretizzare quanto della legge resta largamente inapplicato, attraverso il potenziamento dei Consultori, specifiche campagne di informazione in favore della vita e, soprattutto, fornendo idonei sostegni alle donne e ai nuclei familiari, per affrontare la vasta complessità di motivazioni e superare le cause che conducono all’aborto volontario.

Lì 14 agosto 2010 – Vigilia dell’Assunzione di Maria

Il Presidente della Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali di Basilicata Lindo Monaco;
I Presidenti delle Consulte Diocesane di Potenza, Matera, Melfi, Tursi-Lagonegro,
Giancarlo Grano, Massimiliano Burci, Erminia Pantaleo, Annamaria Bianchi
ed i responsabili dei seguenti Movimenti ecclesiali:

ACI (Delegazione Regionale di Azione Cattolica), Mariapina Della Speranza
ADVM (Ass.ne Difendere la Vita con Maria) – Diocesi Potenza, Emy Ferrante
ADMA (Ass.ne di Maria Ausiliatrice) Salesiani Potenza, Elena Molinari
AIART di Basilicata (Ass.ne Italiana Tele-Radio-Ascoltatori), Mimmo Infante
AIMC di Basilicata (Ass.ne Maestri Cattolici), Andrea Schettini
ALER (Ass.ne Laicale Riparazione Eucaristica) – Diocesi Potenza, Antonietta Moles
AMASIL (Ass.ne Assistenza Malati Infermi Lucania) – Diocesi Potenza, Rocco Pecoraro
Amici dell’Università Cattolica – Diocesi Potenza, Michele Prestera
Amici Padre Pio – Diocesi Melfi, Floriana Di Iorio
ANSPI di Basilicata (Ass.ne Nazionale San Paolo Italia), Carmine Lamonea
Associazione Amici del Cuore – Diocesi Potenza, Rocco Fatigante
Associazione Comunità Emmanuel – Diocesi Potenza, Angelo Romaniello
Associazione Famiglie in cammino – Diocesi Potenza, Gerardo Viggiano
Cammino Neocatecumenale – Diocesi Potenza, Rocco Sileo
Centro di Aiuto alla Vita – Diocesi Potenza, Gabriella Biscione
CIF (Centro Italiano Femminile) – Pres. Provinciale Potenza Antonella Viceconti
Circolo Jaques Maritain – Diocesi Potenza, Antonio Marchese
CLUMB di Basilicata (Centro Lucano Metodo Billings), Silvia Fabrizio
CL di Basilicata (Comunione e Liberazione), Rosa Maria Benevento
Confraternita dell’Annunziata – Diocesi Potenza, Domenico Santomauro
Confraternita di S. Lucia – Potenza, Giuseppe Panni
Consultorio “Famiglia e Società” di Potenza, Gemma Zanello
Convegni di Cultura “Maria Cristina di Savoia” – Diocesi Potenza, Silvia Cibarelli
FEAV di Basilicata (Federazione Europea Autonoma Volontariato), Mimì Lamorte
Fraternità Emmaus – Diocesi Tursi-Lagonegro, Rocchina Modarelli
Gruppo Adorazione Perpetua – Diocesi Potenza, Rosanna Matteo
Gruppo “Come pecore in mezzo ai lupi” – Diocesi Potenza, Katia Marcantonio
Gruppo di Preghiera Padre Pio – Diocesi Potenza, Gerardo Pio Bellettieri
Gruppo Ricreativo Rossellino – Diocesi Potenza, Marco Tavassi
ISF (Istituto Santa Famiglia) – Diocesi Potenza, Pierpaolo Alba
Legio Mariae di Potenza, Raffaella Catena
MASCI Basilicata (Mov. Adulti Scout), Vicenzo Clemente
MCL Basilicata (Movimento Cattolico Lavoratori), Emanuela Dragonetti
MEIC di Basilicata (Mov.to Ecclesiale d’Impegno Culturale), Maria Teresa Gino
Movimento “Albero Famiglie don Bosco” – Diocesi Potenza, Fabrizio Cardone
Movimento “Apostolato della Divina Misericordia” Domenico Lamorte
Movimento “Cuori Puri” – Diocesi Potenza, Francesco Ignomirelli
Movimento dei Focolari di Basilicata, Gianfranco Apostolo
Movimento della Speranza – Diocesi Potenza, Maria Schettino
Movimento Laicale Orionino – Diocesi Tursi Lagonegro, Lucia Carlomagno
Movimento per la Vita – Diocesi Potenza, Marcello Ricciuti
Movimento Volontari Divina Misericordia – Diocesi Melfi, Grazia D’Arrigo
OFS di Basilicata (Ordine Francescano Secolare), Angela Pecora
Totus Tuus – Diocesi Potenza, Anna Pace
UCID (Unione Cattolica Imprenditori Dirigenti) – Diocesi Potenza, Paolo Cuoco
UGCI (Unione Giuristi Cattolici) – Diocesi Potenza, Carmen Agoglia
Unitalsi di Basilicata (Unione Nazionale Trasporto Ammalati), Francesco Biscione
Volontariato Vincenziano di Basilicata, Caterina Coviello

Rinnovamento nello Spirito Santo - Basilicata

Commemorazione del Diacono Permanente Teodoro Laviano

Concattedrale Rapolla, 13 settembre 2020

Programma

ore 17.00

  • Accoglienza
  • Saluto di Mons. Mauro Gallo (Vicario Generale della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa e Parroco della parrocchia S.Michele Argangelo di Rapolla)
  • Preghiera Comunitaria Carismatica
  • Interventi e testimonianze sulla figura di Teodoro Laviano

 

ore 18.30

  • Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E.R. Mons. Ciro Fanelli (Vescovo della Diocecsi di Melfi-Rapolla-Venosa)

ore19.30

  • Adorazione Eucaristica per le vocazioni

ore 20.30

  • Congedo

SI PREGA DI VENIRE MUNITI DI MASCHERINA

L’evento sarà trasmesso anche in diretta facebook.

 

FESTE RELIGIOSE E RIPRESA ATTIVITA’ PASTORALE

DISPOSIZIONE DEL VESCOVO FANELLI

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI–RAPOLLA-VENOSA

Prot. n. 27/2020/VE

DISPOSIZIONI
PER LA CELEBRAZIONE DELLE FESTE RELIGIOSE
E PER LA RIPRESA DELLE ATTIVITA’ PASTORALI ORDINARIE
NELLA NUOVA FASE DELLA GESTIONE DEL CONTAGIO DA COVID-19

Carissimi Fratelli Presbiteri,
in continuità con le indicazioni che già vi ho trasmesso il 2 aprile 2020 (prot. n. 08/2020/VE) e il 18 giugno 2020 (prot. n. 24/2020/VE), avendo udito in data 30 giugno u.s. il parere del Consiglio Presbiterale e dei Responsabili delle Zone Pastorali, circa i criteri da seguire per la celebrazione delle Feste Religiose e per la ripresa delle attività pastorali ordinarie (catechesi, formazione, ecc…), in attesa di disposizioni più dettagliate da parte delle Autorità civili competenti e della CEI, per la Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa dispongo quanto segue:
1. FESTE RELIGIOSE E PROCESSIONI.
Fermo restando quanto disposto a livello diocesano dopo il recente Protocollo del Ministero degli Interni dell’11 giugno 2020 sulle “modalità di svolgimento delle processioni religiose”, soprattutto in ordine alla sicurezza sanitaria e all’attribuzione delle responsabilità, si conferma quanto già stabilito, e cioè: Le processioni e le feste religiose (patronali e non), restano sospese fino a nuove disposizioni.  Rientrano in tale provvedimento anche quelle manifestazioni che prevedano, pur senza il concorso di popolo, il portare la statua/l’icona della Madre di Dio e dei Santi per le strade. Si provveda invece ad esempio a programmare momenti celebrativi all’aperto per consentire la partecipazione di un maggior numero di fedeli. Eventuali trasferimenti di statue avvengano sempre in modo privato e riservato.
Il divieto delle feste patronali è motivato anche dalla drammatica crisi sociale seguita all’emergenza sanitaria: non sarebbe tollerabile assistere a feste utilizzando le offerte della gente mentre si accentuano le povertà e i disagi sociali. Ordinariamente le nostre feste dovrebbero aiutarci a visibilizzare l’attenzione caritativa verso i più bisognosi, ad esempio devolvendo una parte delle offerte per un’opera caritativa; a maggior ragione questa attenzione deve esserci nell’ora presente, caratterizzata da una grave crisi economica e sociale, che è sotto gli occhi di tutti.
2. ATTIVITÀ PASTORALI ORDINARIE, ITINERARI FORMATIVI E CATECHETICI.
Si potranno avviare i percorsi di catechesi, formazione e attività pastorale ordinaria a partire dal prossimo mese di settembre, osservando con cura tutte le prescrizioni sanitarie per contenere la diffusione del contagio da Covid-19, evitando ogni forma di assembramento, assicurando il distanziamento fisico e usando i dispositivi sanitari prescritti (igienizzazione degli ambienti, delle mani e uso della mascherina, ecc.);
3. CELEBRAZIONE DELLE PRIME CONFESSIONI E DELLE PRIME COMUNIONI.
Si dà la possibilità di celebrare le Prime Confessioni e le prime Comunioni a partire dal prossimo mese di settembre. Le celebrazioni saranno svolte sempre secondo le prescrizioni sanitarie vigenti e, preferibilmente, a piccoli gruppi;
4. CELEBRAZIONE DELLE CRESIME.
La Celebrazione delle Cresime rimane temporaneamente sospesa secondo l’attuale Protocollo tra Ministero degli Interni e CEI.

Nel momento in cui sarà necessario apportare modifiche alle suddette disposizioni, necessarie in questo tempo di contrasto della pandemia, vi comunicherò tempestivamente eventuali nuove indicazioni. Questa fase, che sembra caratterizzata da una minore diffusione del contagio e con norme meno restrittive, non autorizza però comportamenti superficiali e interpretazioni arbitrarie delle disposizioni vigenti. Lo stile di responsabilità e di comunione, che ci ha contraddistinto durante questo difficile momento della pandemia, continui ad essere il segno della nostra comunità ecclesiale rispetto al territorio; questo stile condiviso sarà più eloquente di qualsiasi proclama fatto soltanto di parole. Vi saluto fraternamente nel Signore.

Melfi, 3 luglio 2020 – Festa di San Tommaso Apostolo.

✠ Ciro Fanelli
Vescovo

 

#CHICISEPARERA

AZIONE CATTOLICA: INCONTRO UNITARIO DI FORMAZIONE

Presidenza diocesana Melfi-Rapolla-Venosa

Incontro rivolto ai Responsabili di Azione Cattolica: membri dei consigli parrocchiali e diocesano, educatori, presidenti.

SERVIRE E DARE LA PROPRIA VITA

interverrà:

Luca Micelli – Coordinatore nazionale dell’area formazione

seguirà:

Dialogo con il Vescovo Mons. Ciro Fanelli

Workshop

Conclusioni e Santa Messa

Domenica 30 agosto 2020

ore 9.30-18.00

Chiesa Immacolata Concezione

Monticchio Sgarroni

Pranzo a sacco

Si prega di comunicare l’adesione entro venerdì 28 agosto nel rispetto dei protocolli anti-Covid

per info e adesioni:

Erminia 3387949197 – Piera 3388331054

Azione Cattolica - Settore Giovani

RITIRATI PER RIPARTIRE

RITIRO PER GIOVANI 18-35 ANNI

SABATO 22 AGOSTO 2020

ORE 9.00-18.00

CHIESA IMMACOLATA CONCEZIONE – MONTICCHIO SGARRONI

QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 5 EURO

PRANZO A SACCO

INFO: CHIARA – 3271731353   ANTONIO – 3279429333

DISPOSIZIONI PROCESSIONI RELIGIOSE

IN QUESTA NUOVA FASE DI CONTENIMENTO E GESTIONE DELL’EMERGENZA

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI–RAPOLLA-VENOSA

Prot. N. 24/2020/VE

DISPOSIZIONI

CIRCA LE PROCESSIONI

RELIGIOSE IN QUESTA NUOVA FASE DI CONTENIMENTO E GESTIONE

DELL’EMERGENZA PANDEMIOLOGICA DA COVID-19

 

Carissimi confratelli,

come già vi ho comunicato venerdì scorso, 12 giugno, il Ministero dell’Interno in risposta alla CEI, con una Nota di giovedì 11 giugno u.s., ha allentato le restrizioni rigide riguardanti lo svolgimento delle processioni religiose, nel rispetto di tutte le norme di protezione individuale già in vigore.

Da un’attenta lettura della suddetta Nota ministeriale – che vi allego – emerge con inequivocabile chiarezza un fortissimo invito ad avere in questa nuova fase di contenimento dell’emergenza pandemiologica un atteggiamento prudenziale ed equilibrato. In base alla normativa vigente attualmente, anche in ordine allo svolgimento delle processioni, il responsabile a livello civile e penale resta il Parroco, quale legale rappresentante della Parrocchia, che è chiamato ad osservare tutte le disposizioni governative per il contenimento e la gestione dell’emergenza pandemiologica da Covid-19.

Pertanto, preso atto che nella suddetta Nota non si ravvisano grandi possibilità per permettere lo svolgimento delle processioni senza evitare forme di assembramento, soprattutto in un territorio come il nostro dove queste manifestazioni religiose vedono una partecipazione notevole di fedeli, è necessario fare una valutazione organica e generale, che tenga presente ogni situazione sia di ordine pubblico e sanitario che sociale e pastorale, in un orizzonte più ampio come di fatto è quello diocesano, piuttosto che particolare, come lo è quello della singola parrocchia.

Inoltre bisogna anche tener conto che le singole misure da predisporre e le diverse cautele da adottare, in vista dell’organizzazione e dell’attuazione delle processioni, per assicurare il contenimento del contagio da coronavirus, non sono adempimenti di poco conto e di facile gestione.

Alla luce delle considerazioni sopra richiamate e delle precedenti indicazioni ecclesiali, emanate per tutta la Diocesi con la mia lettera 2 aprile u.s. (Prot. n. 08/2020/VE),

PER I PROSSIMI MESI,

salvo disposizioni contrarie, che vi comunicherò tempestivamente, in considerazione delle attuali norme sanitarie emesse dagli organi di governo competenti, soprattutto nel protocollo dell’11 giugno 2020,

STABILISCO CHE, PER IL TERRITORIO DELLA NOSTRA DIOCESI,

PER ORA, IN ORDINE ALLE PROCESSIONI,

RESTANO IN VIGORE

TUTTE E SINGOLE LE INDICAZIONI GIÀ COMUNICATE IL 2 APRILE U.S.

E, PERTANTO,

SONO SOSPESE TUTTE LE PROCESSIONI RELIGIOSE.

Le nostre feste, soprattutto in questa fase storica, segnata dalla pandemia, devono diventare occasioni per offrire alla nostra gente segni chiari e credibili di speranza e di responsabilità, anche individuando forme celebrative adeguate alle misure di contenimento del contagio (ad esempio celebrazioni contingentate all’aperto, ecc …). Non possiamo, infatti, trascurare la particolarità dell’ora presente, che per tante famiglie è purtroppo segnata da una non indifferente crisi economica. La comunità cristiana deve distinguersi per la capacità di prendersi carico, soprattutto in questo periodo, dei bisogni del territorio, delle povertà che crescono, sapendo manifestare sempre, pur con grande discrezione, nella solidarietà e nella trasparenza, il volto di una Chiesa che vuole condividere il vissuto dei più poveri e dei più deboli.

Trasformiamo questi momenti in occasione di catechesi e di riflessione sul valore della vita, sul significato cristiano della festa religiosa e della comunità, sull’urgenza spirituale ed etica della testimonianza di vita e della carità cristiana.

Carissimi, osserviamo con spirito di comunione ecclesiale queste disposizioni. Esse non vogliono impedire nessuna legittima forma di manifestazione religiosa, ma – come dicevo – educare alla corresponsabilità in vista del bene comune nella salvaguardia della salute collettiva.

Vi esorto, pertanto, ad aiutare i fedeli a comprendere il significato e il valore di queste scelte ecclesiali e ad accompagnare le nostre comunità a vivere con responsabilità civile e morale questo tempo di uscita dalla pandemia, nella comprensione anche la liturgia prevede momenti diversi dalle processioni mediante i quali è possibile manifestare la nostra devozione alla Madre di Dio e ai Santi. E’ nostro dovere di pastori fare in modo che – in questo particolare momento storico – queste altre modalità liturgiche con cui venerare la Madre di Dio e i Santi siano praticate, perché più gestibili e più controllabili dal punto di vista dell’applicazione delle misure sanitarie, senza che venga spento il senso della gioia della festa.

Sarà mia cura, nel momento in cui le prescrizioni civili saranno meno gravose e più praticabili, offrirvi ulteriori indicazioni pratiche. Le presenti disposizioni vengono trasmesse per conoscenza a tutti i Sindaci del territorio.

Nella certezza che ogni buon cammino ecclesiale vissuto in comunione produce frutti di testimonianza credibile, vi saluto fraternamente nel Signore.

Melfi, 18 giugno 2020.

✠ Ciro Fanelli
Vescovo

 

#chiciseparera

CENTRI ESTIVI, GREST, ESTATE/RAGAZZI

Nota del Vicario Generale

Ai parroci della Diocesi

p.c. ai Sacerdoti della Diocesi

 Oggetto: Realizzazione dei centri estivi, grest, estate/ragazzi

«Il tempo estivo chiede di poter permettere ai bambini e agli adolescenti di incontrarsi in attività ludico-ricreative al fine di recuperare una più normale socializzazione e una stabilità della loro salute mentale. Nello stesso tempo le famiglie hanno bisogno di essere supportate in questo percorso di ritorno alla quotidianità. Per questa ragione le attività estive svolte, tra li altri, anche dagli oratori, si offrono come opportunità significativa per rispondere a questi bisogni»
(Dal protocollo d’intesa tra la Regione Basilicata e la Conferenza Episcopale di Basilicata)

Carissimi,
Dalla Fase 2 dell’emergenza dettata dal Covid-19 stiamo gradualmente tornando alla normalità delle nostre attività, anche nella vita delle nostre comunità parrocchiali.
Ci avviamo alla ripresa delle consuete attività pastorali: tra queste è possibile valutare, alla luce delle linee guida dettate dal governo, nonché dalle norme attuative della Regione Basilicata e dalle linee programmatiche redatte dal Tavolo Tecnico del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Basilicata, dal Protocollo di intesa tra Regione Basilicata e la Conferenza Episcopale di Basilicata e delle proposte suggerite dalla Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana, o meno l’opportunità di avviare nel periodo estivo le attività di animazione dei ragazzi note come estate ragazzi, grest, oratori estivi.
La materia in oggetto è delicata e complessa per cui si dovrà avere pazienza nel leggere quanto comunicato, che per quanto “sintetico” è comunque una descrizione “corposa”.
La Conferenza Episcopale di Basilicata, attraverso il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile ha stilato il progetto “aperto per ferie/2”, che in riposta alle “linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19” mette in evidenza dei punti di forza dell’esperienza che si potrà fare nei prossimi mesi.

  • Il responsabile politico ultimo che deve autorizzare i progetti è il Comune.
  • Sarà possibile svolgere attività in presenza per piccoli gruppi (7-10 a seconda dell’età, come verrà specificato in seguito) a rotazione negli ambienti dell’oratorio e altrove secondo l’idea di “oratorio arcipelago”. Ciò sollecita a un dialogo con il proprio territorio per poter individuare tutti gli spazi possibili.
  • Sarà necessario coinvolgere adulti disponibili a un servizio di accompagnamento e di sorveglianza. Questo per noi comporterà uno sforzo non indifferente in quanto solitamente le nostre attività estive sono portate avanti da giovanissimi/adolescenti. Sappiamo quanto gli adolescenti siano la ricchezza e il tesoro prezioso dei nostri oratori estivi: in questo anno vanno, in modo ancora più incisivo, sostenuti e affiancati dalla presenza di adulti e l’Oratorio può essere davvero vissuto in un clima qualificato di responsabilità condivisa all’interno della comunità. Dai ragazzi adolescenti potremo forse imparare un utilizzo più attento delle tecnologie digitali, tecnologie che devono comunque coniugarsi con la ricchezza e insostituibilità degli incontri in presenza.
  • Una buona progettazione dell’estate ragazzi deve prevedere attenzioni specifiche che possano integrare i ragazzi con disabilità.
  • Non sarà possibile immaginare gite ed escursioni tradizionali.
  • Il tema legato ai campi scuola appare ancora incerto.
  • La responsabilità nelle linee guida è demandata ai Comuni che devono autorizzare le attività
  • Il riferimento al Comune può prevedere due forme: il Comune come ente capofila del progetto, la Parrocchia come ente capofila, ma in collaborazione e con l’autorizzazione del Comune. Si valuti liberamente se seguire l’una o l’altra possibilità.

Il progetto mette in evidenza degli snodi pastorali interessanti
Formazione dei gruppi e degli animatori

  • Costituzione di un gruppo tecnico-operativo con l’utilità di una figura di un responsabile del protocollo di sicurezza
  • La costituzione di una segreteria
  • La formazione degli animatori

Attività gestite via web

  • L’integrazione digitale, ove prevista, offre la possibilità di potenziare la dimensione comunitaria, difficilmente percepibile organizzando piccoli gruppi
  • Ciò costituisce un laboratorio per scoprire un uso più sapiente delle tecnologie

Uscire e ritrovarsi in piccoli gruppi

  • Le linee guida cercano di creare condizioni di maggiore sicurezza, nella considerazione che nessuno potrà mai garantire un ambiente assolutamente asettico.

Dal punto di vista giuridico non si può essere considerati responsabili di un contagio, ma si è responsabili delle condizioni di sicurezza da creare seguendo le linee guida e si potrà essere considerati responsabili di non averle messe in atto.
Con questo non si vuole smorzare l’entusiasmo di chi vuole mettersi in gioco e a servizio di questa sfida, ma richiamare l’importanza del rispetto scrupoloso delle norme indicate dal Governo. Per un ulteriore “alleggerimento” delle responsabilità si può prevedere una liberatoria a firma dei genitori dei ragazzi/adolescenti coinvolti.
La questione deve spostarsi anche sul tema della responsabilità condivisa con i genitori dei bambini destinatari delle proposte.
Il progetto è l’occasione per attivare reti intra ecclesiali ed extra ecclesiali di lavoro e di comunione con il dialogo più proficuo possibile e collaborativo con gli enti presenti nel Territorio comunale.
Le linee guida a cui si fa riferimento ricercano il giusto bilanciamento tra diritto alla socialità e condizioni di tutela della salute.
Elementi trasversali alle esperienze proposte sono:

  • La relazione interpersonale mediante il rapporto adulto/bambino e l’organizzazione delle attività in piccoli gruppi
  • L’organizzazione degli spazi più idonei e sicuri, privilegiando quelli all’aperto
  • L’attenzione particolare agli aspetti igienici e di sanificazione.

Al punto 3 delle linee guida si fa riferimento alle attività di oratorio
Gli aspetti presi in considerazione riguardano
L’accessibilità
Il progetto deve essere circoscritto in sottofasce omogenee: 6/11 e 12/17
Comunicare in modo pubblico e con anticipo tempi e modi di iscrizione
Stabilire i criteri di selezione delle domande (facendo attenzione ad eventuali condizioni di fragilità del nucleo familiare)
Standard rapporto bambini e adolescenti e spazio disponibile
Privilegiare il più possibile spazi aperti, anche se non in modo esclusivo
Individuare pluralità di spazi
Garantire negli spazi chiusi abbondante areazione
Standard rapporto numerico
Dai 6 agli 11 anni un adulto ogni 7 bambini
Dai 12 ai 17 anni un adulto ogni dieci adolescenti
Garantire i principi generali di igiene e pulizia, con attenzione a tutti gli ambienti e oggetti utilizzati, in modo particolare dei servizi igienici
Criteri di selezione del personale e formazione degli operatori
Prevedere un certo numero di operatori supplenti, volontari. Gli educatori coinvolti devono essere ben formati sui temi della prevenzione di COVID – 19 (ci si potrà avvalere ad esempio di un medico, o infermiere o altra persona ben formata)
Programmazione delle attività
Garantire la stabilità dei gruppi e la continuità nel tempo degli operatori nel rispetto delle principali condizioni igieniche
Modalità di accompagnamento e ritiro dei bambini e adolescenti
Arrivo e rientri devono svolgersi senza assembramenti
All’ingresso va predisposto il lavaggio con acqua e sapone o con gel igienizzante
Triage di accoglienza
Predisporre punti di accoglienza all’esterno e scaglionare ingressi e uscite, individuando, laddove possibile, percorsi obbligati
Seguenti verifiche alternativamente: chiedere ai genitori se il bambino o adolescente ha accusato febbre, tosse, difficoltà respiratoria; dopo aver igienizzato le mani verifica della temperatura corporea con termometro senza contatto.
Il testo riportato in allegato non parla di obbligo di misurazione della temperatura corporea, utilizzando l’espressione “si potrà” (piuttosto che si dovrà).  O potrà essere utile predisporre una dichiarazione giornaliera da far compilare agli adulti accompagnatori in cui si dichiara che i bambini non hanno accusato sintomi febbrili o altri ascrivibile a sintomatologia COVID.
Progetto organizzato del servizio offerto
Il gestore dell’attività deve garantire l’elaborazione di uno specifico progetto da sottoporre preventivamente all’approvazione del Comune nel cui territorio si svolge l’attività, nonché, per quanto di competenza, da parte delle competenti autorità sanitarie locali.
Il progetto deve prevedere

  1. Calendario di apertura e orario quotidiano di funzionamento
  2. Numero ed età dei bambini e degli adolescenti accolti
  3. Ambienti e spazi utilizzati
  4. Tempi di svolgimento delle attività
  5. Elenco del personale impiegato, ivi compresa la figura di un coordinamento educativo e di un responsabile della sicurezza
  6. Specifiche modalità di accoglienza per bambini e/o adolescenti disabili
  7. Modalità previste per la verifica della condizione di salute del personale impiegato
  8. Elenco dei bambini e adolescenti accolti
  9. Rispetto delle prescrizioni igieniche inerenti la manutenzione ordinaria degli spazi
  10. Modalità di verifica quotidiana delle condizioni di salute delle persone che accedono all’area e del regolare utilizzo delle mascherine
  11. Quanto eventualmente inerente alla preparazione e consumo dei pasti

Alla luce di quanto esposto dettagliatamente si valuti liberamente l’opportunità o meno di avviare progetti educativi destinati a bambini e/o ragazzi nella più scrupolosa osservazione di quanto richiesto.
Per le linee programmatiche ci si può riferire a quanto redatto dal Tavolo Tecnico del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Basilicata, documento che può essere richiesto all’indirizzo
Come il Vescovo ha richiamato in recenti comunicazioni, il Servizio di Pastorale Giovanile, il Centro Diocesano Vocazioni e il Settore giovani di Azione Cattolica provvederanno a breve a contattare i parroci per illustrare un progetto rivolto all’animazione/promozione dei gruppi di adolescenti e giovani nelle nostre parrocchie.
Si allegano alcune citazioni importanti tratte dal protocollo di intesa sopra richiamato, un dettaglio dell’ordinanza firmata 2 giugno 2020 della Regione Basilicata che meglio specifica alcuni passaggi.
Grazie per la cortese attenzione.

Il Vicario generale
Don Mauro Gallo


LA PAROLA – PERIODICO DIOCESANO – N.3 GIUGNO 2020

A causa dell’emergenza coronavirus anche il numero di giugno (3/2020) del periodico diocesano LA PAROLA non potrà essere distribuito agli abbonati in versione cartacea. Pertanto viene pubblicato in versione on-line, sul sito della diocesi, “visibile” a tutti.