CI HA LASCIATO UN PADRE

‘Ve lo abbiamo riportato’. Con queste parole mi saluta don Guido Barbella appena arrivato a Melfi a seguito del carro funebre con le spoglie mortali di S.E. mons. Vincenzo Cozzi, vescovo emerito della nostra diocesi. Don Guido ha vissuto gli ultimi dieci anni facendo vita comune con mons. Cozzi e chi meglio di lui sa l’attaccamento del nostro vescovo emerito verso la sua prima ed unica diocesi per la quale ha speso oltre vent’anni della sua vita? L’amore per la comunità diocesana di Melfi, mons. Cozzi ha voluto ribadirlo anche nel testamento, nel quale ha dichiarato la volontà ‘di essere seppellito nella Cattedrale di Melfi ad indicare il mio incancellabile legame con quella Chiesa’, nella quale aveva fatto l’ingresso ufficiale il 15 novembre 1981, fermandosi, appena entrato nel territorio diocesano, ad Atella, in una tenda (la chiesa era danneggiata dal terremoto), in quella occasione lo stesso don Guido mi disse: ‘vi abbiamo portato il nuovo vescovo’.Con mons. Cozzi abbiamo vissuto una parte significativa della vita della nostra diocesi dove l’amore per i sacerdoti e l’apertura al laicato sono stati due pilastri portanti della Sua guida pastorale. Con lui vescovo abbiamo avuto tante vocazioni per le quali ci invitava a sostenerle continuamente con la  preghiera. L’apertura al laicato, a partire dai convegni ecclesiali diocesani prima riservati ai soli sacerdoti, ha allargato gli orizzonti della nostra diocesi in sintonia con quanto voluto dal Concilio Vaticano II. Fra i tanti meriti da attribuire a mons. Cozzi non va dimenticato l’attenzione che ha sempre riservato alle persone delle quali conosceva e non dimenticava mai le ricorrenze particolari. Era il suo modo di essere, discreto ma sempre attento e sensibile, tanto da farci dire che veramente abbiamo perso un padre. E proprio con l’atteggiamento del padre, l’ultima volta che lo incontrai, nell’ospedale di Rionero, mi disse: ‘quante cose abbiamo fatto insieme’, un’espressione che lasciava presagire un addio, ma anche un impegno perché le ‘cose’ che ha fatto mons. Cozzi possano continuare ad essere e vivere nel tempo.