Presso l’Istituto Comprensivo di San Fele si è tenuto, in occasione delle celebrazioni per la chiusura dell’Anno Giustiniano, l’incontro diocesano della famiglie. A promuoverlo i responsabili diocesani per la pastorale familiare, Emidio e Angelina Priore e don Gilberto Cignarale. Per l’occasione è stato invitato a relazionare sul tema: ‘La Famiglia per natura Missionaria’, don Paolo Gentili, Responsabile nazionale per la Pastorale Familiare. Presenti il Vescovo della Diocesi, padre Gianfranco Todisco ed alcune famiglie delle parrocchie facenti parte della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. La proiezione di un video sulla vita di San Giustino De Jacobis ha aperto l’incontro. Don Gilberto ha portato i saluti della Diocesi: ‘Dopo l’esperienza positiva ed entusiasmante dell’anno scorso, vogliamo riproporre quest’occasione per far socializzare le famiglie della diocesi e continuare il percorso di coinvolgimento delle famiglie nelle dinamiche della pastorale parrocchiale e diocesana. Don Paolo Gentili, nella sua articolata relazione, ha detto: ‘Vorrei esprimere la gioia profonda di essere qui a gustare la vitalità di questa Chiesa locale che si incontra a riflettere sulla famiglia per natura missionaria. Questo tema mi affascina molto e credo che risponda pienamente all’esigenza di ripensare ad una nuova evangelizzazione che renda la famiglia vera protagonista. Vorrei, allora, in questo cammino, da percorrere insieme, farmi aiutare dall’illuminante magistero di Giovanni Paolo II che, in varie occasioni, ha accompagnato direttamente le tappe principali della mia vocazione sacerdotale, fin dall’inizio della chiamata. Da parroco ho sempre sostenuto che senza famiglia la società è vuota. Sia S.Giustino De Jacobis che Papa Wojtyla sono stati due forti sostenitori della chiesa domestica’. In riferimento agli incontri del mercoledì di Papa Wojtyla, ad alcuni brani del Concilio Vaticano II, ed al testo della Familiaris Consortio, don Paolo ha aggiunto: ‘la grandezza del matrimonio, che è un mistero grande, è legato al rapporto tra Cristo e la Chiesa. La Chiesa è in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano. Quindi appare chiaro che l’ecclesiologia di comunione, cioè lo spirito più autentico del Concilio Vaticano II, ha tra i soggetti più autorevoli la relazione sponsale uomo-donna, e la famiglia, piccola chiesa domestica, che da questo rapporto si genera. Solo creando dei cammini di comunione, con l’aiuto discreto, delicato e generoso con altre coppie, le famiglie non rischiano l’isolamento, il rischio più forte per le coppie di oggi. Non sono le celebrazioni che fanno la Chiesa, ma la ministerialità coniugata, vissuta in pienezza. La famiglia cristiana vive il suo compito profetico accogliendo ed annunciando la Parola di Dio. Papa Wojtyla diceva: ‘soltanto chi, nel nome dell’amore, sa essere esigente con se stesso, può anche esigere l’amore dagli altri’. Dio è stato il primo esigente dell’amore, dando suo Figlio per noi. Sono ‘l’amore di Cristo, sposo della Chiesa, e la preghiera, le vie che rafforzano l’unione delle famiglie. La Parola di Dio diventa la bussola della famiglia. Il futuro dell’educazione è in una famiglia che cammina verso la santità. Si tratta di una santità fatta di esperienza quotidiana di lacrime e di gioie incontenibili, nell’esperienza di essere fragili, ma amati e amanti. E’ la fragilità la vera via della comunione che può trasformarsi in annuncio, all’interno della famiglia, ma anche all’esterno, facendola diventare il cuore di ogni vocazione umana, culla di pace per l’umanità di oggi’. La giornata si è conclusa con la celebrazione di una santa messa da parte del Vescovo, padre Gianfranco Todisco nella chiesa parrocchiale Santa Maria della Quercia.Lorenzo Zolfo