E’ stata celebrata a Melfi il 24 gennaio u.s. la festa dei giornalisti e degli operatori della comunicazione, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la memoria di S. Francesco di Sales, patrono appunto dei giornalisti.La ricorrenza è stata voluta dall’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. L’incontro si è aperto con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo della diocesi mons. Gianfranco Todisco, nella Cattedrale della città, roccaforte dell’Imperatore Federico II. Subito, a seguire, il Vescovo ha incontrato i giornalisti nella sala degli stemmi del Palazzo Vescovile. Un incontro in cui è stato innanzitutto evidenziato il ruolo fondamentale dei mezzi di comunicazione nella società odierna e nella Chiesa. Importanti indicazioni sono state presentate dal vescovo, indicazioni inerenti l’Orientamento pastorale che l’episcopato italiano si è dato per tutto il prossimo decennio. ‘Educare alla vita buona del Vangelo’, è questa la sfida che la Chiesa italiana intende perseguire nei riguardi dell’educazione. Diverse sono le responsabilità evidenziate. L’educazione non deve essere precipuo appannaggio delle tradizionali cellule sociali, quali la famiglia, la scuola e la Chiesa, ma è la società tutta, chiamata a creare le condizioni favorevoli al suo sviluppo. La società deve sviluppare quegli stili di vita sani e rispettosi dei valori fondamentali in cui un vero cristiano si trova a crescere, ad accogliere l’altro e in cui sviluppare quel vero senso di responsabilità. E in questo scenario è richiesto principalmente ai mezzi di comunicazione sociale svolgere un importante compito.Tutta la Chiesa guarda con interesse il ruolo dei media nell’era massmediale perché questi velocizzano e annullano vorticosamente le distanze fra le persone, ma necessitano, oltremodo, di un continuo controllo per quanto concerne il loro uso, controllo che deve anzitutto servire ad orientare la morale di ognuno. E tutto questo perché l’impegno educativo nella cultura mediatica costituisce un ambito privilegiato per la missione della Chiesa del Terzo millennio. Nel corso della serata tanti i temi intavolati durante l’incontro e diversi anche gli interventi degli operatori della comunicazione che a diverso titolo hanno evidenziato punti critici e di forza del lavoro giornalistico fino alla considerazione ultima, che, fare il mestiere di divulgatore di notizie trattasi di una vera e propria missione. Quotidianamente si è chiamati a svolgere il lavoro alla luce dei valori cristiani in una società che sta perdendo il senso etico in ogni ambito, perciò la Chiesa, oggi più che mai, abbisogna di operatori fortemente ispirati ai valori cristiani. A conclusione dell’incontro è stato fatto dono ai convenuti dell’annuario diocesano e una foto ricordo ha immortalato questo giorno in cui ognuno è chiamato a farsi responsabile portavoce della buona novella di Gesù.Marcella Viggiano