NUOVO CONSIGLIO PRESBITERALE: ASSEMBLEA ELETTIVA

  
 
 
 
Ciro Fanelli

Vescovo di Melfi – Rapolla – Venosa ASSEMBLEA PRESBITERALE ELETTIVA IN VISTA DELLA COSTITUZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO PRESBITERALE   MELFI 30 OTTOBRE 2018       “Il Vescovo deve sempre favorire la comunione missionaria nella sua Chiesa diocesana perseguendo l’ideale delle prime comunità cristiane, nelle quali i credenti avevano un cuore solo e un’anima sola (cfr At 4,32)” (Evangeliigaudium 31)     Martedì 30 ottobre, alle ore 9.30, presso la sede de “il Tetto” a Melfi, il presbiterio diocesano è convocato per esprimere mediante elezioni i presbiteri, diocesani e religiosi, che faranno parte del nuovo Consiglio Presbiterale. Il Consiglio Presbiterale diocesano è un’istituzione collegiale a carattere obbligatorio e di esclusivo ambito diocesano. A norma del diritto, è espressione rappresentativa della Fraternità del Presbiterio diocesano e coadiuva il Vescovo nel governo della Diocesi affinché venga promosso nel modo più efficace il bene pastorale della porzione del Popolo di Dio a lui affidata (cf. cann. 495-501 del CJC). Il Consiglio Presbiterale, che si radica nella sacra ordinazione, è segno e strumento della comunione gerarchica tra il Vescovo e il Presbiterio: comunione di sacerdozio, di missione e di azione pastorale. Da questa comunione, il Consiglio Presbiterale trae la ragione, lo spirito e i modi dei suoi rapporti e della sua attività «nella Diocesi al cui servizio sono assegnati sotto il proprio Vescovo» (Presbyterorumordinis, n. 8). Il nostro Consiglio Presbiterale prossimo quanto più sarà immagine della Chiesa-Comunione e “a servizio” della Comunione, tanto più sarà in grado di rispondere all’esigenza irrinunciabile di ritessere relazioni evangeliche per essere comunione missionaria per un annuncio efficace del Vangelo. Guardiamo il Consiglio Presbiterale alla luce della Parola: «Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti» (Mc 9,35).  È quel genere di “primazia” che si chiama sapienza del cuore umile (cf. Gc 3,17-18): l’intima e più radicale gratificazione della persona e della persona del Presbitero perché gli dona la percezione e la sufficiente certezza morale di esser abitato dall’Amore pacificante e unificante di Dio: «Dio è Amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui» (1Gv 4,16). E questo gli basta per farsi servo, servo per amore di Cristo e della sua Chiesa. Il resto verrà di conseguenza…! Chiediamo al Signore per l’intercessione del Cuore di Maria, Vergine dell’ascolto e serva gioiosa della Chiesa, uno slancio nuovo, forte per camminare insieme ed edificare il nostro Popolo alla bellezza dell’Unità della Chiesa, come nostra Famiglia animata e radunata dallo Spirito, a lode della gloria del Padre nostro, che è nei cieli, e presente e operante nella nostra storia.   Melfi, 27 ottobre 2018. + Ciro Fanelli                       Vescovo