Un fenomeno molto rilevante che da alcuni anni si ripete nel territorio diocesano è l’afflusso dei lavoratori stagionali immigrati che si riversano nell’area Vulture – Alto Bradano per la raccolta del pomodoro e, più in generale, di prodotti ortofrutticoli, per i quali si è dovuto rendere indispensabile garantire il soddisfacimento dei bisogni primari, delle esigenze sociali e dei diritti fondamentali.La Caritas Diocesana di Melfi Rapolla Venosa, eroga, infatti, da tre anni servizi sul territorio dell’Alto Bradano in favore degli immigrati stagionali, che vivono in situazioni di bisogno, attraverso l’attività del centro di ascolto di Venosa, i seguenti servizi: prima valutazione dei bisogni, fornitura di prima accoglienza con interventi di prima assistenza e la fornitura di viveri, indumenti, medicinali, acqua potabile tutti miranti al superamento della particolare condizione.Tali interventi negli anni precedenti venivano erogati in un centro di accoglienza della vicina cittadina di Palazzo S. Gervasio, della Diocesi di Acerenza, ormai chiuso e diventato Centro di Identificazione ed Espulsione.Dopo la chiusura del suddetto centro a centinaia si sono insediati presso le località di Boreano e Stregapede in contrada di Venosa e Sterpara Sottana di Montemilone, nel territorio della Diocesi di Melfi Rapolla Venosa, in case dismesse della ex Riforma Agraria e privi di ogni servizio e per la massima parte in stato di abbandono. In case diroccate di 80 mq (ne abbiamo registrate 15 nel territorio diocesano) vivono dai 20 ai 35 immigrati di nazionalità del Burkina Faso, per lo più giovani che sono alla ricerca di un lavoro rifiutato dai nostri braccianti e sono una risorsa per i nostri agricoltori.Nel momento topico della raccolta vi sono stati oltre 600 immigrati privi quasi di tutto il necessario per affrontare la difficile vita nelle campagne.Nei mesi invernali molti di loro vivono soprattutto nelle città del Centro Nord d’Italia e nel periodo estivo si spostano nelle campagne del Sud per i lavori agricoli.Le condizioni di lavoro di queste persone sono spesso prive di garanzia, infatti, non tutti hanno un contratto di lavoro regolare e quindi molto spesso sono facile preda di caporali spietati.Gli operatori della Caritas Diocesana, sostenuti ed accompagnati dal Vescovo Mons. Gianfranco Todisco, sono stati impegnati ad offrire non solo ‘cose’ ma soprattutto amicizia, disponibilità, sensibilità ed ottenendo per tale azione il riconoscimento e l’apprezzamento delle istituzioni locali e provinciali per l’impegno che offrono a fratelli dal colore della pelle diversa ma uniti dalla ricerca dello stesso Dio.Quest’anno è stato provvidenziale il coordinamento della Provincia di Potenza che ha individuato nella Caritas l’organismo su cui imperniare le attività di accoglienza degli immigrati. In particolare l’assessorato provinciale alle politiche sociali diretto dall’assessore Pesacane ha svolto un ruolo di individuazione dei servizi minimi di assistenza individuale e collettiva per la soluzione delle problematiche di natura legale, sociale e sanitaria.Una presenza che si è rilevata di grande rilievo è stata l’attività, direttamente nella campagne, del Polibus di Emergency che ha consentito ai lavoratori di usufruire sul posto di visite mediche effettuate dai medici dell’organizzazione umanitaria d’intesa con la Azienda Sanitaria di Potenza.Per accogliere degnamente i migranti e riconoscere in loro la dignità di ogni essere umano come connaturale alla vita ed uguale in ogni persona e portatori di diritti che da tale dignità originano e promuove lo sviluppo della persona, la Caritas diocesana di Melfi Rapolla Venosa ha anche voluto organizzare nella Piazza principale di Venosa in incontro festa a cui ha anche partecipato il direttore di Caritas italiana Mons. Vittorio Nozza che ha esortato i volontari a perseguire nel percorso di assistenza e di aiuti umanitari che va dalla situazione dell’emergenza al riconoscimento delle dignità dei lavoratori stagionali affinché rientrino nel tessuto sociale ordinario tramite progettazioni condivise con gli altri soggetti istituzionali.Domenica 16 ottobre nel salone del S. Cuore volontari e immigrato hanno dato corso ad una toccante festa di commiato con testimonianze e sottolineature sulla accoglienza offerta nei mesi scorsi. I volontari, gli operatori Caritas e soprattutto i ragazzi africani di Boreano ringraziano i cittadini di Venosa, ma anche di Rionero, Melfi e Ruvo del Monte per la generosità con la quale hanno accolto l’invito del Centro d’Ascolto di Venosa nell’offerta di viveri ed indumenti.E’ stata una bella esperienza di solidarietà in favore di persone che vivono in situazioni difficili e sperano di portare a casa qualche soldo per aiutare i familiari lontani. Un grande grazie da parte dei braccianti africani del Burkina Faso che hanno gradito gli aiuti offerti dalle istituzioni e dagli operatori volontari delle associazioni di volontariato coinvolti con convenzione dalla Provincia di Potenza (Caritas, Osservatorio Migranti, AMICA, Libera, ARCI, Coop. Punto e a Capo).